In Cina tornano le limitazioni a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19 per oltre 40 milioni di cinesi. Dopo l’hub tecnologico di Shenzhen, che conta 17 milioni di residenti, il governo cinese mette in lockdown l’intera provincia di Jilin e i suoi 24 milioni di abitanti. Tra le misure adottate, simili a quelle del 2020 per domare la pandemia nell’Hubei e nel capoluogo Wuhan, lo stop temporaneo ai viaggi transprovinciali e transurbani. L’uscita dalla provincia è permessa soltanto in circostanze speciali e con una autorizzazione ad hoc, mentre in caso di rientro è necessario il “rigoroso rispetto” di un periodo di quarantena. Le violazioni, in base ad un annuncio delle autorità provinciali, saranno punite severamente “in conformità con la legge della Repubblica popolare cinese sulla prevenzione e il controllo delle malattie infettive” in materia.
Il blocco e la sospensione dei trasporti pubblici dovrebbero durare fino al 20 marzo. Previsti test di massa per i residenti di Changchun e Jilin, le città più colpite, e la costruzione di ospedali d’emergenza. La Cina, inoltre, ha segnalato altri 2.343 nuovi casi di Covid-19 domenica, in calo sui quasi 3.400 del giorno precedente. Tra le nuove infezioni interne, 895 sono state segnalate nella provincia di Jilin, che si conferma come la più critica nel Paese. Quinta ondata di contagi anche nella vicina Hong Kong.