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Covid, la Cina esaminerà
200mila campioni di sangue
raccolti nel 2019 a Wuhan

Possono contenere informazioni cruciali

su origine e diffusione della pandemia

di Niccolò Pescali13 Ottobre 2021
13 Ottobre 2021

epaselect epa09406872 A man has his swab sample collected for a Covid-19 test by a medical worker in a booth outside Beijing West railway station amid the coronavirus pandemic in Beijing, China, 09 August 2021. The coronavirus outbreak, caused mainly by the Delta variant and what has now become China's worst outbreak in more than a year, was first detected on 20 July among airport cleaning staff in Nanjing, Jiangsu province, and has already infected hundreds of people and spread to over two dozen cities including Wuhan, where the coronavirus first emerged, and the capital Beijing. Since the Delta outbreak began spreading across China, the authorities have imposed lockdowns on some residential areas, Covid-19 mass testing, domestic and international travel restrictions. EPA/ROMAN PILIPEY

La Cina si appresta a esaminare fino a 200mila campioni di sangue prelevati nella città di Wuhan prima dell’esplosione della pandemia. L’indagine è volta a scoprire delle dinamiche ancora poco chiare circa l’origine e la diffusione dell’epidemia come quello dello spillover, ovvero il passaggio del coronavirus dall’animale all’uomo. A riportarlo in esclusiva è la Cnn, che cita come fonte un “funzionario cinese”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato nel febbraio di quest’anno l’archivio di campioni sanguigni risalenti al 2019 e conservati nel Wuhan Blood Center. L’Oms ha esercitato numerose pressioni sul governo cinese per l’analisi di questa banca di campioni biologici: in essi potrebbero essere disponibili una serie di informazioni fondamentali circa l’origine del virus Sars-Cov-2. I campioni in questione sono stati raccolti poco prima della scoperta del contagio, proprio quando, pensano gli esperti, sarebbe iniziata la diffusione dell’agente patogeno. Se conservati correttamente, i campioni potrebbero contenere indicazioni cruciali sui primi anticorpi prodotti dall’uomo contro la malattia, hanno aggiunto gli esperti. Si potrebbe risalire a chi è stato infettato per primo, ai dati demografici di base, all’età, al genere, al quartiere in cui vivevano queste persone che per prime hanno fronteggiato il virus.

Rimane da sciogliere il nodo della modalità. Subito sono state avanzate delle perplessità circa l’integrità delle analisi cinesi, per questo i campioni dovrebbero essere analizzati in un luogo neutrale, come Ginevra, dove ha sede l’Oms, anche per depoliticizzare i risultati. Ancora aperta anche l’ipotesi, sostenuta soprattutto dagli Stati Uniti, che il virus non abbia origini naturali, ma provenga dall’istituto di virologia di Wuhan. L’amministrazione Biden ha revisionato le informazioni sull’origine del virus e i funzionari americani hanno ritenuto entrambe le teorie sulle origini del virus plausibili. Lo stesso presidente Usa ha dichiarato che “informazioni critiche sulle origini di questa pandemia esistono, fin dall’inizio, ma i funzionari del governo cinese hanno lavorato per impedire agli investigatori internazionali e ai membri di la comunità globale della sanità pubblica dall’accedervi”.

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