In Italia, i contagi da Covid- 19 sono aumentati dell’1,5% in soli sette giorni. Questi i dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativi alla settimana dal 2 all’8 marzo. Inoltre, calano i ricoveri in area medica (-16,1%) e in terapia intensiva (-16,4%), così come i decessi (-19,3%).
Dai dati raccolti emerge che è in rialzo, per il sesto giorno consecutivo, l’incidenza di nuovi casi nelle Marche dove sono stati registrati, nelle ultime 24 ore, 1893 positivi. Tra questi, secondo l’Osservatorio epidemiologico regionale, ci sono 379 persone con sintomi. Sono stati eseguiti 4.543 tamponi, dei quali 3.989 nel percorso diagnostico e 554 nel percorso guariti. Oltre i 600 casi giornalieri confermati in provincia di Ancona, seguono per numero assoluto di positivi le province di Macerata, con 384 casi e Ascoli Piceno con 300 casi.
Intervistato dal Corriere della Sera, l’immunologo della Statale di Milano, e componente del Comitato tecnico-scientifico, Sergio Abrignani ha spiegato che non c’è motivo di allarmarsi. Il rialzo è l’effetto di una serie di fattori e non è scontato che debba perdurare. “Sono propenso ad individuare la causa nella bassa percentuale di vaccinati tra i bambini di 5-11 anni” ha dichiarato Abrignani aggiungendo che quella fascia d’età è un possibile “serbatoio per il virus che così continua a circolare e a seminare casi”. 1379
“Le sottovarianti di Omicron – ha precisato l’immunologo- sono molto simili al ceppo base, non credo che possano aver determinato questo colpo di coda epidemico. È però un fatto positivo che le terapie intensive e i reparti non si siano riempiti.” Infine, Abrignani ha spiegato che che ciò succederà negli ospedali italiani lo si vedrà tra 15 giorni, quando sarà possibile capire se all’aumento di infezioni corrisponderà una maggiore pressione sulle strutture sanitarie.