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Covid, attesa per oggi
la lista di attività
senza green pass base

Sicilia e Calabria sfidano il governo

Altre regioni a rischio arancione

di Andrea Persili19 Gennaio 2022
19 Gennaio 2022

Il controllo del green pass allÂ?ingresso del Cenacolo Vinciano a Milano, 6 Agosto 2021. ANSA / MATTEO BAZZI

La pandemia in Italia è ancora nella sua fase acuta. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 228 mila nuovi contagi, 434 decessi e sette regioni hanno raggiunto la soglia critica del 20% dei posti occupati in terapia intensiva. Mentre la campagna vaccinale prosegue, la politica continua a discutere sulle regole.

Le attività dove si potrà accedere senza green pass

C’è attesa per il Dpcm di oggi che fisserà l’elenco delle attività nelle quali dal 1° febbraio si potrà accedere anche senza il green pass base (quello che si ottiene con il tampone). Dopo giorni di trattative la linea è quella di ridurre al minimo le eccezioni. Ci saranno sicuramente i servizi essenziali: supermercati, farmacie, alimentari, edicole e distributori di carburante. Si potrà inoltre accedere senza certificato verde a negozi di ottica e di animali, pescherie e mercati all’aperto. Nessuna deroga sarà invece prevista per profumerie, librerie e tabaccherie.

Ordinanze di Sicilia e Calabria

Sicilia e Calabria sfidano il governo violando il decreto in vigore subito dopo Natale in base al quale può salire su “navi e traghetti adibiti a servizio di trasporto interregionale”, solo chi è vaccinato o guarito dal Covid. In base all’ordinanza regionale invece non servirà il super pass e basterà il tampone negativo per attraversare lo stretto di Messina. I non vaccinati dovranno rimanere all’interno dei loro veicoli per tutta la durata della traversata, mentre i pedoni saranno obbligati a sostare negli spazi comuni all’aperto mantenendo il distanziamento fisico e indossando una mascherina FFP2. Intanto, alcuni gruppi indipendentisti sardi chiedono che anche la Regione Sardegna segua l’esempio di Sicilia e Calabria.

Le Regioni che rischiano la fascia arancione

Molte regioni rischiano di passare in zona arancione da lunedì 24 gennaio, perché hanno superato le soglie previste dalla legge per il passaggio nella fascia più rigida (oltre il 30% di pazienti Covid ricoverati nei reparti ordinari e oltre il 20% in terapia intensiva). Si tratta di Friuli Venezia Giulia, con il 34,1% dei posti letto occupati da positivi nei reparti ordinari e il 24% nelle terapie intensive. Anche il Piemonte, malgrado abbia aggiunto 970 nuovi posti letto nei reparti ordinari, rischia la zona arancione con il 30,3% il tasso di occupazione nei posti letto ordinari e 23,7 in rianimazione. Quasi certo il cambio di fascia della Sicilia con 36,4% di ricoveri ordinari e il 20,2% in terapia intensiva. La Calabria sfiora addirittura il 43% dell’occupazione di posti letto ordinari. In bilico Marche e Lazio con un’occupazione di posti letti in area non critica al 29%. A passare in giallo quasi sicuramente la Puglia, mentre se il trend sarà confermato rimarranno in zona bianca solo Basilicata, Molise, Sardegna e Umbria.

Interruzione di pubblico servizio 

Interruzione di pubblico servizio. Questa è l’accusa per un poliziotto e un militare della Guardia di Finanza  indagati dalla Procura di Bologna per aver causato con la propria condotta ritardi e disservizi negli hub dove si erano presentati per l’immunizzazione. Il poliziotto era andato all’hub di Casalecchio (provincia di Bologna) con un avvocato, facendo una sfilza di domande al medico di turno. A un certo punto, insoddisfatto, ha chiamato il 112 e poi se n’è andato, senza farsi vaccinare.

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