Sono quasi 800mila i casi di Coronavirus registrati negli Stati Uniti. Il numero dei morti sale a 42.364, con 1.433 decessi solo nelle ultime 24 ore. Una cifra preoccupante, a fronte tuttavia di un numero elevatissimo di tamponi: più di quattro milioni.
Gli Stati del Sud iniziano a riaprire alcune attività non essenziali, sotto la pressione delle proteste di molti cittadini e piccoli imprenditori. La Carolina del Sud dà il via libera ai grandi magazzini, ai negozi al dettaglio e ai mercati delle pulci a patto che si rispettino le distanze. In Georgia riaperture da venerdì prossimo di palestre, barbieri, parrucchieri, saloni di bellezza, centri massaggi e negozi per tatuaggi. E da lunedì anche dei ristoranti e dei cinema. Il governatore dell’Indiana ha invece allungato le restrizioni fino al primo maggio.
Le decisioni degli Stati del Sud sono state lodate dal presidente Donald Trump che ha parlato di “rinascita degli Usa”. Il tycoon, inolte, ha annunciato su Twitter che firmerà un decreto per sospendere temporaneamente l’immigrazione in tutto il Paese. Visto “l’attacco del nemico invisibile”, secondo Trump bisogna “proteggere i posti di lavoro della nazione”. La misura però potrebbe colpire anche i lavoratori che arrivano con visto regolare (circa 470mila nel 2019, già in diminuzione del 25% rispetto al 2018).
Lo stesso Trump ha detto che gli Stati Uniti si muovono anche sul fronte del petrolio, aggiungendo altri 75 milioni di barili alle proprie riserve strategiche nazionali. “Questo è un gran momento per acquistare petrolio”, ha detto il presidente spiegando che gli Usa devono approfittare della storica situazione di un prezzo del greggio così basso.