Con il primo decesso registrato questa mattina, la strana “immunità” da Covid-19 della Russia sembra essersi esaurita. In queste settimane il governo russo ha denunciato solo poche decine di casi di contagio, su circa 150 milioni di abitanti. Una situazione surreale, considerato l’alto numero di morti nel mondo, che ha portato a non poche critiche e accuse di diffusione di falese notizie da parte del governo.
Accuse che arrivano anche dagli oppositori di Putin. Un ex professore dell’Università di Mosca, il dissidente Valerij Solovey, ha parlato addirittura di 150 mila contagiati e 1.600 morti. “Si tratta di accuse infondate che sono probabilmente il risultato di un’ossessione antirussa”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Ma suona strano che il Paese più grande del mondo, che ha con la Cina una frontiera terrestre di 4.200 chilometri, aveva fino a lunedì solo 93 infettati con nessun decesso registrato e 147 contagiati registrati ieri. Per di più se si pensa che fino allo scorso martedì non era stata disposta nessuna misura per limitare la diffusione del virus. Soltanto da due giorni a questa parte infatti sono stati chiusi musei, cinema, teatri e circhi. Ristoranti e bar sono aperti con la limitazione di un metro di distanza tra i tavoli. E sono state chiuse anche le frontiere. I cittadini sembrano però restii a rispettare le disposizioni, almeno in alcune zone di Mosca.
“Non c’è motivo di farsi prendere dal panico per la situazione del Coronavirus in Russia”, ha detto il primo ministro russo Mikhail Mishustin in una riunione del governo, sottolineando che “la Russia ha una storia di successo nella gestione delle epidemie sia all’interno del Paese che nel mondo. E noi affronteremo questa minaccia”.
Questa mattina, però, il centro di risposta all’epidemia di Coronavirus ha fatto sapere che a Mosca si è verificato il primo decesso legato all’epidemia. Si tratta, secondo i media locali, di una donna di 79 anni con una serie di malattie croniche, come diabete, arteriosclerosi e ipertensione.