Mentre l’Italia continua a combattere il Coronavirus, e spera che questa sia la settimana in cui ci sarà l’inversione di tendenza di contagiati e morti, il resto d’Europa è solo all’inizio della battaglia contro il Covid-19.
Spagna
Nella penisola spagnola, secondo Paese maggiormente colpito dalla pandemia in Europa dopo il nostro, gli ultimi dati diffusi questa mattina dal quotidiano El Paìs parlano di almeno 33.089 casi totali accertati di Coronavirus. Le persone decedute sono 2.182 e i guariti 2.575.
Ieri il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez aveva ammesso alla Nazione che nel Paese “il peggio deve ancora arrivare”. Per questo la Spagna è orientata a prorogare di altri 15 giorni (e quindi fino all’11 aprile) lo stato di allarme. Il lockdown è in atto da 9 giorni, e solo ieri sono morte 462 persone in 24 ore. L’epicentro dell’emergenza si trova nella regione madrilena, dove è stato registrato il 60% dei contagi di tutto il Paese.
Germania
La Germania è la terza nazione più colpita in Europa dopo Italia e Spagna. I contagiati sfiorano le 25mila unità, i morti sono 94 e i guariti 266, secondo la John Hopkins University. Solo ieri i contagi sono aumentati di 4.062 secondo l’istituto Robert Koch, registrando un’età media dei malati di 45 anni. La cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo aver appreso della positività del medico che aveva incontrato venerdì scorso, ha deciso di andare in isolamento domiciliare in attesa di sottoporsi al test.
Francia
Il Parlamento francese ha adottato ieri un progetto di legge: sancito lo stato di emergenza sanitaria, che durerà due mesi. Nel Paese sono 16.257 i casi di Covid-19 e 674 i morti. In alcuni ospedali francesi sarà testata l’efficacia contro il Coronavirus della clorochina, farmaco usato nei casi di malaria e artrite reumatoide. Il medicinale verrà somministrato ai pazienti, anche se non esistono ad oggi evidenze scientifiche in grado di provarne l’efficacia.
Regno Unito
Nel Regno Unito sono 5.748 i casi confermati di Covid-19 e 281 i morti. La curva di crescita dei decessi in Gran Bretagna sta salendo più rapidamente di quella italiana, con Londra che fa registrare un tasso di aumento dei contagi superiore a quello di Milano o di Bergamo.
Il premier britannico Boris Johnson ha avvertito la popolazione che è “assolutamente cruciale” rispettare con serietà le direttive sul distanziamento sociale e restare a casa il più possibile per frenare la diffusione del virus. È per ora rinviata la decisione su un eventuale lockdown totale. Ieri però Johnson ha formalizzato una direttiva sulla quarantena obbligatoria: per 12 settimane circa 1,5 milioni di persone considerate vulnerabili, come anziani e malati cronici, saranno confinati obbligatoriamente nelle loro case, neanche per fare la spesa: per questo è stato loro promesso un servizio di assistenza domiciliare, che porterà loro anche i farmaci.