Mentre l’Italia procede verso la riapertura, prosegue il trend in calo della curva dei contagiati di Coronavirus. Secondo i dati diffusi dalla Protezioni civile, ieri c’è stato un incremento di soli 675 infetti rispetto a sabato, quando era stato di 875 unità. E si tratta dell’aumento più basso da mesi.
In ogni caso, al momento i casi totali sono 225.435, considerando gli attualmente positivi, le vittime e i guariti. Per quanto riguarda i primi, il loro numero è sceso al di sotto delle 70mila una unità – non succedeva dal 28 marzo. Le vittime, invece, ieri sono state 145: in calo rispetto a sabato (153), e con un nuovo minimo in riferimento all’inizio del lockdown. Per quanto, comunque, adesso il loro numero complessivo è di 31.908 persone. Ma è al minimo, soprattutto, il rapporto fra nuovi casi individuati e test effettuati: domenica ha registrato l’1,1%, ovvero caso ogni 89 tamponi, mentre all’inizio dell’epidemia si era assestato a un positivo ogni tre tamponi.
A livello regionale, Calabria e Valle D’Aosta non hanno registrato nuovi casi, mentre Molise e Sardegna uno soltanto. Degli ultimi 675 positivi, la maggior parte appartengono alla Lombardia, che ha registrato 326 nuovi casi – il 48,2% del totale. Tra le altre regioni più colpite, l’incremento è di 64 casi in Piemonte, 50 in Emilia Romagna, 48 in Liguria e di 50 nel Lazio.
Proprio a Roma, dove ieri sono stati segnalati 33 nuovi casi, 18 sono riferibili a un funerale. Un vero e proprio cluster che, come spiega l’Asl Roma 1, ha coinvolto “quattro nuclei famigliari” presenti alla funzione religiosa nel nord della città, tra Prima Porta, Santa Cornelia e Valle Muricana. Ventiquattro i presenti, 18 gli infettati, tra cui adulti e bambini. Al momento sono tutti posti in isolamento, e la zona (che appartiene al Municipio XV della Capitale) adesso è una mini-zona rossa. Secondo quanto trapela dalla Regione, si sarebbe trattato del funerale di un anziano deceduto per Covid e altre complicanze. Anche se la famiglia non ci sta: “Il funerale non c’entra niente. Non siamo degli irresponsabili che si abbracciano e si baciano e non capiamo perché la Regione Lazio abbia dato questa informazione”, hanno detto al Messaggero.