ROMA – Il ministro della giustizia Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi parlando del leader anarchico Alfredo Cospito al 41 bis ha ribadito la posizione netta del governo. “In questo momento storico il 41bis penso sia indispensabile e sia necessario mantenerlo, ha detto aggiungendo anche come un eventuale marcia indietro sul carcere duro “sarà presa dopo un maturato studio della situazione giuridica. La magistratura è sovrana, guai se il ministero influenzasse i loro pareri” ha concluso.
La bagarre alla Camera
Scoppiano le polemiche in Aula dopo le dichiarazioni del deputato di Fratelli d’italia, Giovanni Donzelli. “Cospito – ha detto – è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”
La seduta dell’aula della Camera, nella quale si stava esaminando la proposta di istituire anche in questa legislatura la commissione Antimafia, è stata poi sospesa e rinviata al termine della riunione dei capigruppo in programma dopo la bagarre.
Federico Fornaro, Pd, propone quindi di istituire “una commissione, un giurì d’onore secondo il regolamento della Camera, che giudichi la fondatezza dell’accusa di Donzelli, che ha leso l’onorabilità dell’onorevole Serracchiani e del Pd. Al capogruppo Foti dico, Donzelli deve scusarsi”. “Le scuse? No. Andrò volentieri al giurì d’onore” ha risposto Donzelli
Le proteste degli anarchici
Il caso Cospito, in sciopero della fame, ha riacceso le proteste degli anarchici. Dopo gli scontri di Roma nel fine settimana, sempre nella Capitale cinque auto della Tim sono state incendiate. Un gesto giustificato dagli anarchici come punizione per la collaborazione dell’azienda nella fabbricazione dei braccialetti elettronici a scopo detentivo. A Napoli è comparsa su un muretto, a pochi metri dal Palazzo di Giustizia, una scritta in favore di Cospito: “41 bis= tortura”.
Gesti che secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non vanno sottovalutati. “Il rischio di ricompattamento di frange diverse dagli anarchici sicuramente c’è. Nella manifestazione dell’altra sera a Roma c’era una componente di una più generale galassia dell’antagonismo, estranea agli anarchici”.