COSENZA – Prima la finta gravidanza per 9 mesi, poi l’annuncio della nascita di Ansel con un post su Facebook l’8 gennaio. È quanto contestato a Rosa Vespa, la 51enne di Cosenza fermata ieri sera assieme al marito Acqua Moses per il sequestro della neonata di un giorno. La bimba, rapita nella clinica Sacro Cuore nel centro di Cosenza, è stata ritrovata dopo circa 3 ore dalla Polizia.
L’ispettore della Squadra mobile di Cosenza Claudio Sole ha fatto sapere che i parenti della coppia fermata erano “del tutto ignari” dell’accaduto, e ha aggiunto che anche Moses sembrava ignaro, ma la sua posizione rimane da valutare. L’ispettore ha sostenuto inoltre che bisogna valutare anche “la facilità con cui sono entrati ed usciti dalla clinica”.
Gli agenti si sono recati a casa della coppia, a Castrolibero, dove hanno trovato i due intenti a festeggiare con alcuni parenti l’arrivo del neonato, avendo vestito la piccola come un maschietto. Secondo la ricostruzione degli agenti la bambina sarebbe stata prelevata dalla clinica da Vespa che, con il volto coperto da una mascherina, si sarebbe spacciata per un’infermiera dicendo alla mamma di dover prelevare la piccola per portarla dal pediatra. Secondo alcune testimonianze la donna, autrice del rapimento, sarebbe stata per ore nei pressi della clinica. Il pm Antonio Bruno Tridico si è limitato a dire “caso risolto siamo contenti”.
Con un post la mamma della neonata rapita ha ringraziato le forze dell’ordine per il lavoro tempestivo, e ha espresso gratitudine anche nei confronti dei migliaia che le hanno mostrato vicinanza in quelle lunghissime ore. “Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che sta bene. Grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singolo. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”, queste le parole accorate dei genitori della bimba.