Quello che accompagna le cerimonie funebri dei papi è un rituale millenario, che ha attraversato secoli e secoli di storia della chiesa cattolica. Quando un pontefice passa a miglior vita, si attivano le rigide procedure previste dal Vaticano per le esequie. Procedure che in parte sono state riformate dallo stesso Papa Francesco dopo la morte di Joseph Ratzinger
La rottura dell’Anello del Pescatore
Il decesso del pontefice viene accertato dal Camerlengo e, tra gli altri, dal Cancelliere della Camera Apostolica che compila l’atto autentico di morte. Dopodiché, l’Anello del Pescatore viene spezzato. Indossato all’anulare della mano destra, l’Anello – su cui è raffigurata l’immagine di San Pietro con le chiavi – è una delle insegne che il papa riceve durante la messa di inizio pontificato. Insieme all’Anello, viene frantumato anche il sigillo di piombo con il quale il pontefice autentica le lettere apostoliche.
Il Camerlengo, poi, colpisce delicatamente per tre volte la fronte del papa con un piccolo martello chiamandolo con il nome di battesimo, appone i sigilli allo studio e alla camera del pontefice e ne comunica la morte al Cardinale Vicario di Roma e al sostituto della Segreteria di Stato. Quest’ultimo annuncia pubblicamente la morte del pontefice in piazza San Pietro. Seguono i rintocchi delle campane di San Pietro in segno di lutto, mentre viene chiusa una metà del portone di bronzo di accesso ai Palazzi Vaticani.
In periodo di sede vacante, l’amministrazione dei beni e dei diritti temporali della Santa Sede spetta al Camerlengo. Fino all’elezione del nuovo Papa, il potere civile del pontefice sulla Città del Vaticano è gestito dal Collegio dei cardinali, che tuttavia non può emanare decreti se non in caso di urgente necessità e per il solo tempo della vacanza della Santa Sede.
La vestizione nella Cappella Sistina e l’esposizione a San Pietro
Il corpo del papa viene trasportato nella Cappella Sistina attraverso una lunga processione di cardinali e altre figure di rilievo del Vaticano. Qui la salma viene imbalsamata e vestita con i paramenti pontifici. Si tratta del pallio di lana bianca con croci nere predisposto per l’occasione, la mitria bianca sul capo e la casula, il mantello rosso usato per la messa. Il giorno successivo, il feretro viene portato nella basilica di San Pietro dove per tre giorni rimane esposto ai fedeli.
Nel frattempo, cominciano i cosiddetti Novendiali, dal latino novem dies. Sono le messe in suffragio del pontefice defunto celebrate, secondo un’antica consuetudine, per nove giorni consecutivi fino al momento solenne del funerale. Lo stesso rito funebre, che si svolge a San Pietro alla presenza delle delegazioni di Stato da tutto il mondo, viene chiamato Missa poenitentialis.
La salma del Papa è posta in una bara di legno. Ma prima che il feretro venga sigillato, il viso del pontefice viene coperto da un velo di seta.
Solitamente la sepoltura avviene nelle Grotte Vaticane, sotto la Basilica, dove giacciono anche le spoglie di San Pietro, fondatore della chiesa cristiana. Ma Papa Francesco ha lasciato indicazioni diverse sul luogo di tumulazione scegliendo la Basilica di Santa Maria Maggiore. La sua tomba sarà accanto all’icona mariana della Salus Populi Romani, insignita della Rosa d’Oro – simbolo di benedizione – donata dallo stesso pontefice l’8 dicembre 2023.
Su spinta di Papa Francesco, il rito dei funerali papali è stato semplificato
Con la pubblicazione della seconda edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontifici, che disciplina le modalità del rito funebre papale, sono state introdotte diverse modifiche. Nel libro-intervista El Sucesor, scritto dal giornalista spagnolo Javier Martinez-Brocal, lo stesso Papa Francesco aveva rivelato che la sua idea era quella di scegliere un rituale semplice e non troppo pomposo. “La morte – aveva spiegato – anche per i papi deve essere celebrata con dignità, come per qualsiasi altro cristiano, e non con una salma adagiata su cuscini esposta per giorni”.
Tra le novità previste, la constatazione della morte del papa che non avviene più nella “Camera del Defunto” ma nella sua cappella privata e la deposizione della salma nell’unica bara di legno prima del viaggio verso la Basilica di San Pietro.
Il corpo del papa, inoltre, è esposto direttamente nel feretro e non più su un “alto cataletto”. Snellita, tra gli altri, anche la prassi che regola la sepoltura del pontefice, con l’abolizione del procedimento che prevede la chiusura della bara di cipresso in altre due bare di piombo e rovere. Un altro elemento di novità, invece, consiste nell’introduzione delle indicazioni utili alla sepoltura in un luogo diverso dalle Grotte Vaticane.