Il nuovo testo della legge elettorale viaggia, spedito, verso l’approvazione finale. Salvo improbabili rovesci dell’ultimo minuto con il voto a scrutinio segreto di questa sera – occasione che potrebbe far gola a eventuali franchi tiratori, ma ne servirebbero circa un centinaio – sarà il Rosatellum bis a determinare le modalità del prossimo voto degli italiani.
Ma il dato forse più interessante è che la lunga battaglia che sta accompagnando l’iter del nuovo testo elettorale sta mostrando schieramenti inediti, maggioranze trasversali, nuovi abbracci tra forze politiche che fino a ieri erano ferocemente avversarie. Abbracci che potrebbero lasciar trapelare gli scenari futuri del post-voto: l’assenza di una maggioranza certa che, stando ai sondaggi, sarà l’unico risultato che uscirà delle urne, lascia pensare a un possibile governo bipartisan.
E così, oltre al Pd, che vede nella rapida approvazione del testo della legge la possibilità di garantire al paese un modello elettorale migliorativo rispetto al cosiddetto Consultellum, a sostegno del Rosatellum si sono presentati compatti gli alfaniani di Alternativa Popolare. Ma soprattutto il testo incassa il sostegno di Forza Italia e Lega, i due big dell’opposizione, senza i quali il disegno di legge sarebbe già lettera morta.
Sulle barricate invece i bersaniani di Mdp e Sinistra Italiana, che vedono nel testo l’ennesimo tentativo di imporre le liste bloccate. E soprattutto di garantire quella possibilità di inciucio Renzi-Berlusconi per un possibile governo di larghe intese che si delinea come lo scenario più probabile dopo le elezioni. Bersaglio di Mdp le liste bloccate previste dal Rosatellum, e soprattutto l’impossibilità del voto disgiunto, che rende di fatto impossibile l’elezione di esponenti di Articolo 1 al Senato.
Battaglia campale anche dai 5 stelle, che hanno ribattezzato il testo “Fascistellum”. Per i grillini è l’ennesimo tentativo di imporre un governo “Renzusconi”, ma soprattutto temono l’esclusione del loro partito dal prossimo governo. E dai banchi della destra Fratelli d’Italia rompe l’alleanza con Lega e berlusconiani, e si schiera contro il Rosatellum.
La legge elettorale, che porta la firma di Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, prevede circa un terzo di parlamentari eletti in collegi uninominali e due terzi provenienti dalle liste bloccate, con una soglia di sbarramento per i partiti fuori coalizione al 3%. Il testo stabilisce poi una scheda unica per il voto, che potrà andare o al nome del candidato di coalizione o alternativamente al partito.