Dubbi e tensioni sul prossimo appuntamento sciistico di Cortina 2021. L’emergenza sanitaria obbliga la cancellazione dell’evento ma la Regione Veneto e il Coni sperano di poter rinviare i mondiali al 2022. È questa la richiesta avanzata dal Coni e dalla Federazione italiana sport invernali alla Fis. Ma la scelta, che salverebbe 30 milioni di euro in investimenti sul territorio, non convince gli atleti e addetti ai lavori perché così si rischierebbe di disputare Mondiali e Olimpiadi nello stesso anno a circa un mese di distanza.
L’annuncio è arrivato due giorni fa, in diretta su Raidue durante la trasmissione ‘Che tempo che fa’, dal presidente del Comitato olimpico italiano Giovanni Malagò. La richiesta è stata ufficializzata, ma manca ancora l’approvazione della Federazione Internazionale di Sci che si riserva fino al 1° luglio per decidere.
La kermesse iridata si sarebbe disputata sulle montagne venete tra il 7 e il 21 febbraio 2021, ma gli effetti della pandemia e le incertezze sulla ripresa dello sport hanno motivato il Coni a inoltrare questa richiesta. Le ragioni si devono riconoscere nel fitto calendario del 2021, che vede in programma le Olimpiadi invernale nella capitale cinese di Pechino. Il danno economico sarebbe pertanto ingente, sottolinea la Federazione Internazionale di Sci.
Immediato l’appoggio del governatore del Veneto Luca Zaia, che ha affermato come il rinvio possa garantire un ritorno d’immagine. “Penso che il rinvio al 2022 dei Mondiali di sci di Cortina sia la soluzione migliore”. Secondo Zaia, rispetto ai contagi da Covid, “non c’è la certezza di avere un’invernata indenne”, e mancherebbe perciò la sicurezza per il pubblico.
Anche dal Pd arriva l’approvazione del rinvio dell’evento sportivo. “Correre il rischio di dover fare i conti con una recrudescenza del virus e nella peggiore delle ipotesi dover tenere a casa il pubblico non era il caso e capisco la volontà dei vertici dello sport di mettere in sicurezza la manifestazione. Nessuno vuole un evento monco o in tono minore”, ha affermato il coordinatore veneto dei parlamentari del Partito democratico, Roger De Menech.