Scioperi sottoposti ad autoregolamentazione dei sindacati per far in modo che a ogni corteo Roma non sia paralizzata. La proposta arriva dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri dopo che il sindaco Alemanno, all’ennesimo sciopero di venerdì scorso, aveva espresso la propria indignazione su twitter: «Roma ancora una volta bloccata. Il diritto sacrosanto di pochi a manifestare prevarica sui diritti di tutti».
Troppi cortei, dunque, ha lamentato il sindaco di Roma e la soluzione prospettata dal ministro Cancellieri arriva presto. «C’e un’esigenza dei romani di vivere la città – ha spiegato il ministro – ma c’è anche quella di permettere le manifestazioni del dissenso che va tutelata. L’importante è che non si arrivi alla violenza».
La risposta di Alemanno. «L’intenzione del ministro Cancellieri di proporre ai sindacati una autoregolamentazione per i cortei va nel giusto senso di arrivare quanto prima a una soluzione condivisa in vista anche di un autunno difficile» dichiara Alemanno. «Avevo recentemente sollecitato il Ministro per giungere presto a una nuova regolamentazione in grado di contemperare il diritto a manifestare senza pesare così tanto, come accade ora, sulla vita quotidiana dei romani».
Lo sciopero di venerdì. La proposta del ministro arriva all’indomani della manifestazione organizzata da Cgil e Uil che, venerdì scorso, ha paralizzato Roma. In marcia migliaia di persone che hanno attraversato le vie del centro lungo il percorso Terme di Diocleziano, via Amendola, via Cavour, via dei Fori imperiali fino a giungere a piazza Venezia fino a piazza Santi Apostoli. Chiusi Colosseo, Foro Romano e Palatino, Crypta Baldi. Aperti invece il Museo di Palazzo Massimo, le Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps e gli scavi di Ostia.
Un corteo che non è piaciuto ad Alemanno che su twitter ha scritto: «Roma è impazzita e bloccata per l’ennesima manifestazione. Chiediamo disperatamente al ministro Cancellieri nuove regole, il più presto possibile. Io rispetto chi sta protestando ma bisogna trovare un punto di equilibrio con i sindacati».
Federica Macagnone