Silvio Berlusconi ci crede. Il leader di Forza Italia, vuole provare la sua scalata al Quirinale, nonostante i numeri non sembrino sufficienti. Secondo un retroscena del Corriere della Sera, alle prime tre votazioni la squadra che sta organizzando i consensi per il Cavaliere è orientata a votare scheda bianca. Questo per arrivare alla quarta votazione, decisiva, e provare ad avere i voti necessari per la maggioranza assoluta: “Vedete – ha spiegato ai parlamentari – in tanti credono che non sia così ma io so perfettamente di avere già i 505 voti che servono”.
“Credo che il futuro presidente debba essere un politico”, afferma il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, “la stagione dei tecnici non può durare all’infinito. I rappresentanti devono essere eletti: l’ultimo premier eletto è stato Berlusconi. Porre veti è un errore, bisogna dialogare e confrontarci”.
“C’è un nome gettonato che ora è presidente del Consiglio”, commenta da parte sua Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. “Capiremo se lui lo vorrà fare e quanto vorrà rischiare: deve avere le garanzie della maggioranza che lo sostiene che è la stessa che potrebbe eleggerlo”. Sull’ipotesi di Silvio Berlusconi al Colle, il governatore risponde: “Lo voterò sicuramente se sarà il candidato del centrodestra. Come voterei Draghi se fosse scelto dalla nostra coalizione. Questo anche se ritengo che Draghi stia facendo un ottimo lavoro come presidente del Consiglio”.
Altre forze politiche fanno blocco per impedire manovre azzardate. “Un presidente della Repubblica modello Leone con 505 voti, ossia designato a maggioranza semplice, sarebbe una grave ferita istituzionale: chi si assume la responsabilità di questo progetto fa un gran danno al Paese”, ha dichiarato ieri il segretario del Pd Enrico Letta.
“Dopo la legge di bilancio cominceremo ad afferrare un metodo e un criterio per il Quirinale”, ha detto invece il presidente del M5s, Giuseppe Conte. “Se ci sarà un confronto più ampio possibile e trasparente, offriremo ai cittadini le più ampie garanzie di pervenire a una personalità che possa rappresentare tutti e ci renda orgogliosi di essere italiani”.
È intervenuto poi anche l’ex premier Romano Prodi oggi dalle pagine del quotidiano Libertà: “È molto difficile considerarmi papabile per la corsa al Quirinale. Questo perché ho guidato uno schieramento in modo netto e non ho mai cambiato le mie posizioni. In più ho un’età che si può considerare veneranda”.