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Il Corriere della Sera cambia veste e indossa, da oggi, il formato tabloid

di Samantha De Martin24 Settembre 2014
24 Settembre 2014

corriere_della_seraÈ un Corriere della Sera in nuovo stile quello che, da oggi, sfoggia, nelle edicole, un look decisamente più snello rispetto al tradizionale“lenzuolo”, un formato tabloid compatto, ripensato per offrire un quotidiano “al passo con i tempi”.

L’art director, Gianluigi Colin, ha lanciato un’impaginazione moderna che privilegia l’approfondimento e valorizza le immagini di qualità, le infografiche, l’uso dei bianchi, continuando a offrire una copertura informativa completa. La nuova grafica, abbastanza simile alla versione precedente, si presenta meno densa, con i contenuti organizzati in modo più ordinato sulle sei colonne disponibili. In prima pagina continua a campeggiare, in grassetto, il nome della testata, mentre la fascia sottostante, nella quale si inseriscono richiami di articoli, si presenta più spessa. La scelta di dedicare maggiore spazio alla fotografia in prima pagina è coerente con l’impostazione seguita da altri giornali come La Stampa.

All’interno il nuovo Corriere rispetta la classica suddivisione per aree tematiche, mentre le fotografie più rilevanti presentano didascalie più lunghe, curate direttamente dai giornalisti. La nota politica italiana si avvale, invece, di notizie internazionali, inquadrandosi in un contesto globale.

“Non si tratterà di una nuova stagione grafica – chiarisce il direttore Ferruccio De Bortoli -. Rinnoveremo contenuti e sezioni del giornale, cambiando per essere sempre noi stessi, seri, affidabili, aperti. In un’epoca di passioni tristi e valori dispersi il Corriere della Sera continuerà a essere un punto di riferimento essenziale, insostituibile per un paese che vuole crescere nella civiltà delle regole, aperto al mondo”.

Il cambiamento della veste grafica dello storico quotidiano in circolazione dal 1876, segue al rinnovamento del sito che aveva optato per una grafica molto diversa dalla precedente.

“La nuova era dell’editoria è incentrata sul rapporto tra carta e rete – ha spiegato Alessandro Bompieri, direttore della divisione Media di Rcs Media Group -. Abbiamo rivisto e ordinato la brand architecture del sistema Corriere, rendendola più coerente, armoniosa e chiara, per consentire al nostro pubblico di ritrovare la stessa voce e lo stesso tono ogni volta che entra in contatto con il quotidiano”.

Tuttavia la nuova facies del quotidiano piace poco al Tempo, le cui firme storcono il naso, rispolverando la penna di Roberto Gervaso che aveva definito il plagio “un atto di omaggio”. I colleghi dello storico quotidiano romano, in un articolo nel quale rivolgono auguri e complimenti ai meneghini, puntano il dito contro gli stessi, colpevoli di aver copiato dal Tempo il claim “Si può cambiare rimanendo se stessi”, refrain recitato anche dal direttore De Bortoli. “La celeberrima agenzia pubblicitaria cui è stata commissionata la campagna– tuonano dal Tempo in prima pagina – mostra le foto di un bambino e di un uomo intenti in un salto di gioia: un solo individuo in età diverse”. Slogan pubblicitario che i colleghi meneghini avrebbero ripreso dal motto adoperato dal Tempo per lanciare la nuova veste del 2007. Gridano al plagio “pernicioso, imbarazzante, gravissimo”, i professionisti romani, citando addirittura Marziale, sulle cui tavolette, in troppi, avevano buttato l’occhio, prima di mandare letteralmente all’inferno, “rimanendo se stessi” gli stilisti della nuova immagine del rinnovato “Corrierone”.

Samantha De Martin

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