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HomeEsteri Coronavirus, tutta Europa in quarantena per combattere l’epidemia

L'Europa è in quarantena
frontiere chiuse in Germania
isolamento totale in Spagna

Superati i duemila morti nel Continente

il presidente Macron parlerà ai francesi

di Giuseppe Galletta16 Marzo 2020
16 Marzo 2020

epa08297135 A commuter is seen inside a train in Madrid, Spain, 16 March 2020. The Spanish Government declared the alarm status in the whole country establishing restrictions to citizens' movements in public spaces. People will be only allowed to leave their homes to go to work, return home, go to supermarkets to buy basic commodities, pharmacies or attend doctor appointment or emergencies. EPA/MARISCAL

Secondo i dati dell’Oms, al momento, il numero dei contagi complessivi è di 164.837, con 6.470 decessi, di cui oltre duemila soltanto in Europa. Ben 146 Paesi registrano almeno un caso di persona infettata dal Covid-19.

In Francia, il numero delle persone infettate è salito di 900 in un solo giorno con un totale di oltre 5.000 casi positivi. I decessi sono arrivati a quota 120. Il ministro dell’Educazione francese, Jean-Michel Blanquer, ha affermato ai microfoni della radio France Info, che “l’epidemia contagerà, probabilmente, più della metà della popolazione francese”. Blanquer ha risposto a domande sul rafforzamento delle misure di confinamento annunciate dal primo ministro Edouard Philippe: “Come sapete dall’inizio – ha detto – la strategia non è quella di impedire che il virus circoli, sappiamo che passerà probabilmente da oltre una metà di noi, ma è di fare in modo che passi nel modo più dilatato nel tempo”. In serata è atteso il discorso del Presidente Emmanuel Macron.

In Germania, secondo quanto annunciato dal Governo, dalle 8 di questa mattina le frontiere con Francia, Svizzera e Austria dovrebbero essere chiuse. Dal quotidiano Bild, si apprende che la circolazione delle merci dovrebbe essere garantita così come gli spostamenti dei pendolari. Il bollettino tedesco parla di 5.072 casi di Covid-19.

“Lo stato d’allerta per l’emergenza coronavirus in Spagna durerà più dei quindici giorni
annunciati”. Lo ha dichiarato alla radio RNE José Luis Ubalos, ministro dei Trasporti. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato i casi salgono a 7.753, i decessi superano quota 190 con un centinaio di morti nelle ultime ventiquattr’ore. Da ieri anche qui è scattato l’isolamento quasi totale nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia. La moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez è positiva al coronavirus. Secondo quanto scrive El Pais l’esercito ha iniziato a pattugliare le strade di Madrid e di altre città spagnole nei luoghi in cui si possono creare assembramenti, comprese le stazioni di treni e autobus. Da venerdì il governo ha chiuso le scuole e vietato grandi raduni pubblici. 

Anche l’Austria si adegua alle misure draconiane applicate dagli altri Paesi e decide di chiudere tutto: dai negozi ai ristoranti, dai parchi ai campi sportivi. Ammessi soltanto spostamenti per gravi e comprovate esigenze. Il cancelliere Sebastian Kurz durante la seduta straordinaria del Parlamento ha annunciato il blocco dei voli di linea verso Russia, Ucraina e Gran Bretagna.

Il premier della Repubblica Ceca Andrej Babis, secondo l’agenzia Ctk, ha dichiarato lo stato di quarantena di tutto il Paese. Per il ministero della Salute ceco, oggi nel Paese ci sono 214 casi di Covid-19, con un aumento di 25 rispetto a ieri.

In Olanda chiudono asili, scuole, bar e ristoranti e club sportivi. Nel Paese dei tulipani i contagiati sono 1.135 con 176 nuovi casi e otto decessi nelle ultime 24 ore. Il numero totale dei morti è salito a venti. Secondo i media locali, molti dei popolari locali a luci rosse di Amsterdam hanno chiuso i battenti, mentre gli industriali del settore florovivaistico hanno preannunciato enormi perdite economiche per la cancellazione degli ordini.

In Portogallo il ministro dell’Interno Eduardo Cabrita ha vietato i raduni con oltre cento persone e chiuso tutti i bar fino al 9 aprile. Qui al momento si contano 245 casi di positività al coronavirus, ma altri 2.200 sono considerati “sospetti” e si teme una crescita esponenziale dell’epidemia, come sta accadendo nella vicina Spagna.

L’Albania ha chiuso tutti i valichi di frontiera con la Grecia, la Macedonia del Nord, il Kosovo e il Montenegro. L’accesso è consentito soltanto per il trasporto delle merci. Imposto anche il divieto di circolazione degli automezzi in gran parte del Paese. A tutte le strutture sanitarie private è stato chiesto di essere a disposizione delle autorità, incluse le loro autoambulanze e personale medico. Il numero dei contagiati nel Paese è salito a 42, secondo quanto riferisce il ministero della Sanità.

Tutti i pub e i bar in Irlanda, compresi quelli degli alberghi, rimarranno chiusi da domenica sera fino al 29 marzo. Il Governo di Dublino, ha invitato i cittadini a “non organizzare o partecipare a feste in abitazioni private o altri luoghi”, per non mettere a rischio la salute pubblica.

Intanto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha convocato un vertice straordinario dei leader Ue per domani, che si svolgerà ovviamente in videoconferenza, in virtù di tutte le misure descritte e adottate ormai in tutto il Continente.

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