Potrebbe esserci un italiano fra i passeggeri contagiati a bordo della Diamond Princess, la nave ormeggiata nel porto di Yokohama, in Giappone. Lo riferisce il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, alla trasmissione Agorà di Rai 3, facendo il punto sui casi di coronavirus.
Il connazionale, sposato con una cittadina americana e residente negli Stati Uniti, sarebbe stato evacuato dagli Usa. “Sembrerebbe ci sia un italiano a bordo, che però è partito col volo americano perché è residente in America, dove è sposato con una donna americana. Aspettiamo ancora conferme”, ha detto Verrecchia. In tutto, comunque, fra gli oltre 300 evacuati dalle forze americane sono 14 i positivi al virus. Lo comunicano in una nota congiunta il Dipartimento di Stato e quello della Sanità Usa. “Queste persone – assicurano – sono state trasferite in modo rapido e sicuro in un’area di contenimento a bordo dell’aereo”. Sulla nave, invece, confermati altri 99 contagiati, che portano a 454 il numero totale dei casi a bordo.
È “in buone condizioni di salute”, invece, Niccolò. Lo studente 17enne, bloccato per due volte in Cina a causa della febbre, è ora ricoverato allo Spallanzani di Roma. Lo riferisce il bollettino medico dell’ospedale. Lì sono ricoverati anche i due cittadini cinesi infettati, provenienti da Wuhan: su di loro, la struttura fa sapere che “sono stabili e in progressivo miglioramento”.
Nel frattempo in Italia, un caso sospetto d’infezione da Coronavirus è stato riscontrato all’ospedale di Battipaglia, in provincia di Salerno. Il paziente, un cittadino di nazionalità cinese di circa 40 anni, è arrivato al ‘Santa Maria della Speranza’ con i sintomi presumibilmente riconducibili alla malattia. I medici del presidio ospedaliero della Piana del Sele hanno subito attivato il protocollo, disponendo il trasferimento all’ospedale ‘Cotugno’ di Napoli, struttura specializzata in malattie infettive, attraverso un’ambulanza ad alto contenimento dell’associazione Humanitas. Il paziente, a quanto si apprende, sarebbe rientrato di recente dalla Cina.
E proprio in Cina cresce il numero delle vittime. Dopo il decesso di altre cento persone nella provincia dell’Hubei, il bilancio segna 1.765 morti. Nell’aggiornamento quotidiano, poi, la commissione sanitaria locale segnala 1.933 nuovi casi. Quest’aumento pone fine a un calo consecutivo di tre giorni di nuovi casi. Eppure, “il nuovo coronavirus può essere prevenuto ed è curabile”, ha assicurato il funzionario dell’amministrazione ospedaliera della Commissione sanitaria nazionale cinese. Il Comitato permanente del tredicesimo Congresso nazionale del popolo – che si riunirà a Pechino il 24 febbraio – valuterà se mettere al bando il commercio illegale di animali selvatici, in quanto si ritiene che il coronavirus sia stato sviluppato da pangolini o pipistrelli.