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HomeCronaca Coronavirus, sei casi certi in Lombardia
Grave un 38enne. Conte: “Niente panico”

Coronavirus, sei casi certi
di contagio in Lombardia
38enne in gravi condizioni

Positivi la moglie insegnante e un amico

screening su un centinaio di persone

di Alessandro Rosi21 Febbraio 2020
21 Febbraio 2020

Health workers, doctors and nurses work outside the Codogno Civic Hospital, Lodi, Italy, 21 February 2020. The first three people have been infected with the coronavirus in Italy. The first is a man, 38, who is believed to have got the virus after dining with a friend who had come back from China. The man has been admitted to the intensive care ward of a hospital at Codogno near Lodi in northern Italy. /ANSA/ANDREA FASANI

Il coronavirus spaventa l’Italia. Sono ufficiali infatti i primi sei casi in Lombardia. Un 38enne di Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi, è risultato positivo al test. Ricoverato all’ospedale di Codogno, è in prognosi riservata con insufficienza respiratoria e le sue condizioni sono ritenute molto gravi.

Positiva al test anche la moglie, all’ottavo mese di gravidanza. La donna, una docente, fortunatamente, proprio in quanto incinta, non stava insegnando e non è stata quindi a contatto con i suoi studenti nelle ultime settimane. La terza persona si è presentata spontaneamente in ospedale con sintomi di polmonite: avrebbe avuto dei contatti con il 38enne.

Gli ingressi dell’ospedale di Codogno sono sbarrati e tutti i dipendenti indossano la mascherina. “Ci hanno obbligati, ma io non sono preoccupato, altri miei colleghi invece sì”, dice un inserviente delle pulizie all’Huffington Post.

La linea di massima precauzione adottata dall’Italia sulla vicenda “ci consente di scacciare via l’allarmismo sociale e qualsiasi panico”, ha assicurato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “L’Italia ha tutte le capacità per affrontare questa situazione nel migliore dei modi”, ha ribadito il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che si sta recando a Lodi per avere un quadro più chiaro possibile delle misure da intraprendere. Messe a disposizione “risorse e strutture militari necessarie per garantire tutto il massimo supporto per la gestione della situazione”.

Sessanta persone che hanno avuto contatti con il 38enne saranno messe in quarantena (qui ricostruiamo tutti i recenti spostamenti dei tre contagiati). “Abbiamo già ricostruito sia i contatti dei medici, degli infermieri, dei familiari più stretti a cui abbiamo effettuato i tamponi. Sono stati messi tutti in isolamento o invitati a rimanere presso il loro domicilio”, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera a RaiNews.

Ai microfoni di Rtl 102.5, Gallera ha aggiunto che “chi ha avuto un contatto diretto con il 38enne deve subito chiamare l’Ats per effettuare il tampone. Soltanto chi ha avuto un contatto stretto con l’uomo negli ultimi quindici giorni senta l’ospedale di Codogno o di Lodi per gli accertamenti. Chi abita nel territorio di Codogno stia tranquillo: stiamo agendo in maniera capillare e tempestiva. Sono quasi cento le persone che stiamo sottoponendo a screening da ieri sera alle dieci”.

Commenta i recenti contagi anche il leader della Lega Matteo Salvini. “È fondamentale che da oggi chiunque entri in Italia, con qualunque mezzo di trasporto, dalla zattera all’aeroplano, venga controllato”, ha detto a margine di una visita nel bolognese, aggiungendo: “Se viene da alcune zone, venga isolato per quindici giorni, come fanno altri Paesi”.

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