Dopo quasi 48 ore di tensione, il dramma dei siciliani bloccati a Villa San Giovanni sembra vicino alla risoluzione. Nella tarda serata di ieri a un primo gruppo di vetture, con a bordo circa 150 persone, è stato consentito di partire e sbarcare in Sicilia, precisamente al porto di Messina. Altre 90 persone circa, sempre giunte in macchina alla stazione ferroviaria calabrese nel viaggio verso l’isola, sbarcheranno nelle prossime ore. Fermo restando l’obbligo per tutti della quarantena, perché non a norma con le disposizioni anti-contagio emanate dal governo.
Lo sbarco di ieri sera, a vantaggio soprattutto degli anziani e dei gruppi familiari, ha superato una impasse iniziata lunedì sera con il blocco a Villa San Giovanni delle vetture dei siciliani che volevano tornare nell’isola, nonostante l’ultimo decreto governativo impedisca gli spostamenti tra regioni e comuni. Lo stallo è diventato un corto circuito istituzionale con la polemica tra il presidente della Sicilia Nello Musumeci e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, accusata di non aver garantito il rispetto delle misure anti-contagio e i controlli all’ingresso dell’isola.
In cattedra è nel frattempo salito il primo cittadino di Messina, Cateno De Luca, favorevole alla “linea della fermezza”. Nella serata di lunedì il sindaco, già autore di discussi spot a favore dell’iniziativa #iorestoacasa, si è recato agli arrivi del traghetto, polemizzando vivacemente con lo Stato e con i viaggiatori in una seguitissima diretta Facebook. Inoltre ieri De Luca si è diretto in nave a Villa San Giovanni, per controllare di persona la situazione e verificare la presenza delle 40 auto “nascoste” nel parcheggio Anas della stazione calabrese, sempre a favore di telecamere e con toni accesi.
I passeggeri, “bloccati” dentro le proprie auto, sono stati assistiti dalle forze dell’ordine, ricevendo pasti caldi e coperte. Ma c’è anche chi denuncia: “Abbiamo passato una notte orribile nella saletta della stazione, senza distanze di sicurezza e con i bagni chiusi. Siamo partiti sani ma adesso tossiamo tutti. Che ci arrestino tutti, noi vogliamo solo tornare a casa”, così Gianna, dipendente Costa Crociere. Lei è “portavoce” di un gruppo di 13 persone collocato nella sala d’attesa. Tutti già denunciati per aver violato l’ultimo decreto del governo anti Coronavirus.
Nel piazzale della stazione non sono mancati momenti di tensione tra i viaggiatori e le forze dell’ordine ma la situazione è nettamente migliorata con il primo sbarco. Sulla vicenda si è espresso il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: “Finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Ci sono istituzioni incapaci di far rispettare i propri decreti”.