Sono numeri che fanno paura quelli che giornalmente scandiscono i morti causati dal Covid-19. Da nord a sud il virus non fa sconti, colpendo e portandosi via principalmente persone anziane. I decessi delle ultime settimane registrati nelle case di riposo e nelle strutture Rsa dovrebbero far riflettere e imporre interventi adeguati a tutelare questa categoria di soggetti.
LOMBARDIA.
A Lodi, nel mese di marzo, sono stati 38 i morti alla casa di riposo “Santa Chiara”. I consiglieri di opposizione in Comune hanno chiesto al prefetto Marcello Cardona di intervenire. Lo riporta II Cittadino di Lodi. “Da una comunicazione del presidente del cda della fondazione Santa Chiara, Corrado Sancilio – scrive il civico consesso – abbiamo saputo che è in corso, nella casa di riposo, un’epidemia di Covid-19 che ha portato nel mese di marzo a 38 morti. Abbiamo inoltre saputo che il dottor Sancilio aveva già chiesto ad Ats di fare i tamponi per poter separare i contagiati dai sani, ma questo non è avvenuto”. Secondo i consiglieri “in assenza di tamponi è impossibile limitare il contagio, con il pericolo che si estenda a tutti gli ospiti, con il rischio di un’autentica strage, considerati gli elevatissimi tassi di mortalità fra le persone anziane e con patologie pregresse”.
Il coronavirus ha colpito anche il polo geriatrico e riabilitativo della Rsa “Anni Azzurri” in zona Lambrate: 23 ospiti della struttura specializzata sono deceduti nei giorni scorsi. Di questi, 14, secondo quanto confermato da fonti qualificate de Il Giorno, sono risultati positivi al Covid19. Per gli altri nove, si parla genericamente di cause di morte differenti, anche perché non è stato possibile effettuare il tampone oro-faringeo per accertare l’eventuale presenza del virus.
LAZIO.
Duemila posti letto di degenza ordinaria e 450 di terapia intensiva sono stati messi a disposizione dal Sistema sanitario regionale. Scatta così nel Lazio la terza fase di gestione dell’emergenza Covid-19. Si registrano 195 nuovi casi con un aumento legato ai cluster nelle case di riposo e istituti religiosi. “Dobbiamo mantenere altissima l’attenzione su queste strutture – ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -. La somma dei casi registrati nelle case di riposo arriva a 67, ovvero più di un terzo dei casi totali giornalieri. A Roma città – continua D’Amato – contiamo 46 positivi, compresi quelli della casa di riposo “Giovanni XXIII”. Abbiamo scritto ai Prefetti e ai Comuni per effettuare controlli a tappeto su queste strutture”.
CAMPANIA.
A Salerno ieri un uomo di 87 anni è morto all’ospedale di Oliveto Citra, dove era stato ricoverato a seguito di contagio da Covid-19. L’anziano viveva in una casa di riposo a Sala Consilina. Il 25 marzo scorso era deceduto un altro 84enne, sempre ospite della stessa casa di cura. Al momento risultano 39 i contagiati all’interno della struttura tra anziani e dipendenti. Nelle prossime ore si attendono gli esiti su ulteriori tamponi. Resta sempre “blindata” e sotto controllo la casa di cura da parte dei sanitari del Dipartimento di Prevenzione del locale distretto sanitario.
PUGLIA.
A Soleto, in provincia di Lecce, possibile focolaio in una casa di riposo dove, dopo il decesso nei giorni scorsi di un’anziana positiva al Covid-19, risultano contagiati altri otto anziani, tre dei quali ricoverati in ospedale, mentre quattro operatori sono in quarantena nelle loro abitazioni. Il resto degli operatori socio-sanitari che erano in servizio presso la struttura, circa una settantina, sono stati messi anche loro in isolamento a casa, tutti al momento asintomatici. “Stiamo facendo di tutto per far ritornare la situazione alla normalità – spiega il sindaco Graziano Vantaggiato -. L’Asl di Lecce ha già provveduto ad inviare una decina di Oss, che dormiranno stasera nella struttura e domani dovrebbero arrivare altre unità”.
SICILIA.
A Messina, l’assessore alla Salute della regione Sicilia Ruggero Razza ha ordinato di trasferire tutti gli anziani della casa di cura “Come d’incanto” in altre strutture sanitarie dopo che dei 71 anziani che ospitava, 63 sono risultati positivi al coronavirus. Fra questi sono già quattro quelli che non ce l’hanno fatta. L’assessore insieme al sindaco messinese Cateno De Luca, ha compiuto un sopralluogo nella casa di riposo dove è avvenuto il trasferimento degli anziani e degli operatori. Questi ultimi, quasi tutti positivi, si trovano in quarantena nelle loro abitazioni.
SARDEGNA.
Anche a Sanluri, nella provincia del Sud Sardegna, dopo i casi di Sassari e Bitti (Nuoro), è emergenza coronavirus in una casa di riposo. Ieri è deceduta una 89enne, ospite della struttura per anziani “Divina Provvidenza”, che era risultata positiva al Covid-19. Lo conferma il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi. “Era ricoverata da due giorni in ospedale ed era stata ospite a lungo della casa di riposo”. “Ieri sono arrivati i risultati dei tamponi eseguiti sugli ospiti della struttura – ha scritto il primo cittadino sulla sua pagina Facebook – tra anziani e lavoratori, abbiamo 27 positivi al Covid-19 che sommati ai tre precedenti fanno salire i casi a 30. La maggior parte dei positivi è tra gli anziani in struttura, i quali non ricevevano visite da oltre due settimane. Tutti sono in quarantena e seguiti dai medici: con l’aiuto di Ats e forze dell’ordine stiamo ricostruendo la catena dei contatti”. Il sindaco adesso aspetta il risultato dei tamponi eseguiti su altri quattro operatori che erano già in malattia.