Il numero dei contagiati da Coronavirus nel Lazio aumenta e supera quota 500 con, solo ieri, 87 casi in più. Tre i decessi registrati. Gli ultimi dati diffusi segnalano quasi 170 casi in isolamento domiciliare, oltre 200 ricoverati in ospedale, cui se ne aggiungono 31 in terapia intensiva. Roma si prepara dunque in queste ore a fronteggiare un’ondata virale, con un possibile picco di 300 casi al giorno, e apre il plesso Covid 2 presso la clinica Columbus. “Una risposta eccezionale” ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. “Ringrazio il policlinico Gemelli e tutti gli operatori per la straordinaria generosità e il grande sforzo professionale”, ha aggiunto.
Sono poi altri due i plessi dedicati all’emergenza Coronavirus che a breve entreranno in funzione nella regione Lazio: il primo a Roma Sud, è il Covid hospital 3 a Casal Palocco che avrà a disposizione 80 posti letto di cui 48 di terapia intensiva ed entrerà in funzione nella giornata di domani, 18 marzo. La seconda struttura, il Covid 4, invece è stato allestito negli spazi del Policlinico Tor Vergata. Appena tutti i centri diventeranno operativi, nella Capitale si avrà un totale di mille posti letto dedicati al Covid-19 tra i 550 dei quattro Covid Hospital (Covid 1 allo Spallanzani con 257, Covid 2 alla Columbus 133, Covid 3 con 80 posti e Covid 4 con 80 posti letto). Al migliaio di posti disponibili a Roma, la Regione Lazio ne conta altri 500 nelle varie provincie. I 1.500 posti saranno distribuiti tra terapia intensiva e i reparti di malattie infettive e pneumologia.
Secondo quanto si apprende dall’ultimo bollettino medico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive, Lazzaro Spallanzani di Roma, i pazienti Covid-19 positivi ricoverati presso la struttura sono in totale 184, 17 dei quali necessitano di supporto respiratorio. In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti risultati negativi al primo test o comunque asintomatici. Ulteriori posti letto di degenza infettivologica e di terapia intensiva saranno a breve attivati anche presso il Policlinico Militare Celio.
Negli ultimi giorni si fa sempre più insistente la richiesta da parte delle Regioni di poter effettuare tamponi a tappeto e anche l’assessore alla Sanità laziale D’Amato non ha scartato questa ipotesi ma, ha spiegato, come gli asintomatici non rientrino in questa procedura. L’assessore ha inoltre affermato che al momento non ci sono le condizioni per la riapertura delle scuole. Il vice segretario nazionale della Fimmg, la Federazione Italiana Medici di Famiglia, e segretario provinciale della Fimmg Roma Pier Luigi Bartoletti ha dichiarato preoccupato: “Se cade il Lazio non oso pensare cosa può succedere al sud Italia”. Da oggi inoltre è in funzione la applicazione per smartphone e tablet “Lazio Doctor Covid”, un sistema per consentire ai medici di avere un contatto diretto con i propri pazienti. Uno strumento che è ipotizzabile possa essere usato anche alla fine dell’emergenza.