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HomeCronaca Coronavirus, in Italia prosegue calo di malati gravi e vittime. Bene i test con il plasma

Covid, calano i malati gravi
mille in terapia intensiva
Bene il test con il plasma

Ieri "solo" 179 vittime e 744 positivi

Test sierologico per 150mila italiani

di Giulio Seminara12 Maggio 2020
12 Maggio 2020

All'ospedale San Paolo di Milano sono cominciati i test sierologici per il personale medico. I test sierologici servono ad individuare tutte quelle persone che sono entrate in contatto con il virus. Attraverso i test sierologici infatti possibile andare ad individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus. Milano 29 Aprile 2020. ANSA / MATTEO BAZZI

Prosegue il trend positivo dei dati italiani nell’emergenza Coronavirus. Per la prima volta dall’avvio del lockdown i ricoverati in terapia intensiva per Covid-19 sono meno di mille: precisamente 999. Durante la fase di picco i pazienti gravi nei nostri ospedali erano più del quadruplo. I nuovi positivi solo “soltanto” 744. Basso, rispetto a qualche settimana fa, anche il numero dei decessi di ieri: 179, con ben cinque regioni prive di vittime (Umbria, Sardegna, Valle D’Aosta, Basilicata e Molise).

Tiene ancora banco il caso Lombardia, con 221 nuovi contagiati nelle ultime 24 ore, quando in tutto il Paese ne sono stati registrati 836. Complessivamente i cittadini italiani attualmente positivi al Covid-19 sono 82.488, più della metà dei quali residenti in Lombardia e Piemonte, i guariti invece hanno raggiunto quota 106.587. Le vittime totali per Coronavirus sono 30.739, quasi il 50% di loro erano lombarde. Così l’Italia perde quota nella triste classifica dei Paesi più colpiti dal Coronavirus, scendendo al quinto posto, dopo Russia, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.

Gli ultimi bollettini sono quindi dati incoraggianti ma ancora relativi alla Fase 1, quella del lockdown e della soglia di attenzione massima. Sarà cruciale mantenere questo trend positivo anche dopo le recenti riaperture e in particolare dopo quelle previste il 18 maggio, quando torneranno pienamente operativi i bar, i ristoranti e i barbieri.

Una buona notizia proviene dal fronte scientifico: i primi esperimenti condotti in Lombardia, sotto la guida del Policlinico San Matteo di Pavia insieme all’Asst di Mantova, utilizzando il plasma delle persone guarite dal Coronavirus sembrano ridurre il tasso di mortalità del paziente da una media del 15% a quella del 6%. Sulla scia di questo risultato, figlio di una prova con protagonisti 46 pazienti selezionati tra Pavia, Mantova e Novara, si sta pensando di estendere la sperimentazione e di incentivare la donazione di plasma da parte dei guariti al Covid-19.

Per il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana “è stata aperta una strada”. Anche il ministro alla Salute Roberto Speranza, stando al governatore lombardo, “sarebbe interessato a proseguire questa iniziativa”. E gli Stati Uniti sembrano pronti a emulare l’esperimento. Alla base c’è stata l’intuizione, ascrivibile ai medici del policlinico San Matteo di Pavia, di cercare gli anticorpi al Covid-19 nel sangue dei pazienti guariti. Una volta effettuato il prelievo dal donatore, si separa il plasma dal sangue e si misura il livello di anticorpi presenti, il requisito minimo per una quantità sufficiente è indicato in 1:160. Questo valore afferma che il siero, seppur diluito 160 volte, risulta ancora capace di proteggere le cellule dal virus. Così agisce il “plasma iperimmune”. In questo caso i 46 pazienti, tra i quali sette intubati, hanno visto migliorare tutti i loro parametri respiratori, misurati in termini di quantità di ossigeno nel sangue.

Intanto fervono i preparativi per le riaperture delle attività di lunedì 18 maggio. Tra le iniziative anche la realizzazione di un maxi campione, a opera della Croce Rossa Italiana, con un test sierologico per ben 150mila cittadini italiani. Lo scopo è capire lo stato del Covid-19 in Italia e se si è diffusa nel Paese un’immunità al virus. I test, non obbligatori, si protrarranno fino alla conclusione di maggio e con quantità diverse a seconda delle regioni. In Lombardia ad esempio saranno 20mila. Chiaramente la sfida nella sfida è il reperimento in tempi brevi dei reagenti necessari per il maxi campione. Per questo motivo il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri ha indetto “una richiesta di offerta per aziende italiane e internazionali” al fine di ottenere “il numero massimo di reagenti, necessari per effettuare cinque milioni di tamponi, che abbiamo già acquisito, ai cittadini italiani”.

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