La fase due si avvicina e, con lei, le prime riaperture. Ma non solo: i malati calano e anche i ricoverati nelle terapie intensive sono – giorno dopo giorno – sempre meno. Segnali positivi, quindi, anche se secondo i dati dell’Istat i morti in Italia per Covid-19 sono almeno 35 mila, circa 8 mila in meno di quanti registrati dalla Protezione Civile, che ne conta 26.977, 333 in più del giorno precedente.
Anche il numero dei guariti è in calo. A oggi, in Italia, sono guarite 66.624 persone da Coronavirus, 1.696 in più del giorno precedente in cui l’aumento era stato, però, di 1.808 casi. Il dato più positivo è sicuramente quello legato al numero dei malati in generale. Gli attualmente positivi sono infatti 105.814, 290 di meno rispetto al 26 e sono solo sei le regioni in cui il trend italiano viene invertito: in Lombardia i malati sono ancora 275 in più, in Liguria 100, nella provincia di Trento 25, in Friuli Venezia Giulia 10, in Sicilia 16 e nelle Marche 2. A trascinare i numeri verso il basso c’è il Veneto che, a oggi, registra una diminuzione dei positivi di 278 casi, seguito da un’altra delle regioni più colpite, l’Emilia Romagna, in cui il calo si è fermato a 116 casi.
Era dal 16 marzo che nelle terapie intensive di tutti gli ospedali italiani non si scendeva sotto i 2 mila ricoverati. A oggi, sono 1.956 i pazienti positivi al Coronavirus che ancora lottano tra la vita e la morte, 53 in meno rispetto al giorno precedente. I dati sono ancora più incoraggianti se si pensa alla sola Lombardia, in cui i ricoverati in terapia intensiva sono 680. “Rispetto al 3 aprile sono più che dimezzate, dato che avevamo circa 1.400 persone in terapia intensiva”, ha detto Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione. “Questo significa che le misure del lockdown hanno funzionato”. A calare, in una delle regioni più colpite dalla pandemia nel mondo, sono anche i ricoveri: 956 in meno rispetto al giorno precedente.