Meno di 10 mila persone ricoverate per Covid-19 in Italia, fra terapie intensive e non. È questo il dato più interessante del bollettino di ieri della Protezione civile, considerando che al picco dell’epidemia i malati negli ospedali erano 33 mila. I nuovi casi di Coronavirus, invece, sono 642, mentre gli attualmente positivi 60 mila. La curva, quindi, continua la discesa. Ma proseguono anche le limitazioni sociali. Su tutte, il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento sociale e di contingentare le entrate nei locali chiusi.
Salta la parata militare del 2 giugno
Non è ancora ufficiale, ma secondo quanto si apprende la parata militare in programma per la Festa della Repubblica ai Fori Imperiali di Roma quest’anno non ci sarà. Il 2 giugno, quindi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella renderà onore al Milite ignoto in una cerimonia sobria, in cui al massimo sarà accompagnato dalle alte cariche dello Stato normalmente presenti a questo momento celebrativo. Ovviamente, a rigorosa distanza. Certa, invece, la presenza delle Frecce tricolori in cielo. Ancora in fase di valutazione quella simbolica di alcuni uomini e mezzi delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato.
Spostamenti fra regioni
La data che il governo ha indicato per la riapertura degli spostamenti fra regioni è il 3 giugno. Come spiega il Corriere della sera, sarà decisivo il report del 29 maggio: in base ai suoi risultati, Palazzo Chigi potrebbe consentire gli spostamenti solo fra regioni con lo stesso grado di rischio. Nello specifico le Regioni devono rendere noto l’Rt (cioè il tasso di contagiosità, il valore che ha sostituito l’R con 0), insieme al numero di tamponi effettuati e vari dati sul sistema sanitario e le terapie intensive. Incrociando queste informazioni, si potrà definire il “rischio”, che può essere “basso”, “moderato” o “alto”.
Le proteste al Trivulzio
Alle 17.30 di oggi, poi, il Comitato “Verità e giustizia per le vittime del Trivulzio” ha organizzato una manifestazione davanti alla struttura, insieme anche ai familiari di ospiti di altre RSA della Lombardia. “Per ricordare i nostri anziani morti, per far sentire ai vivi che non sono stati abbandonati, per condividere tra noi vicinanza e solidarietà. E per ringraziare i medici e gli infermieri che si sono prodigati nell’assistenza e nella cura, e hanno sofferto per stare al loro fianco”, ha spiegato il portavoce Alessandro Azzoni.