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HomeEconomia Coronavirus e occupazione, Catalfo: “La cassa in deroga e il FIS saranno potenziati”

Coronavirus e occupazione
Catalfo: "Saranno potenziati
la cassa in deroga e il Fis"

Sala: "Serve un intervento rapido"

Al vaglio anche congedi parentali

di Alessandro Rosi05 Marzo 2020
05 Marzo 2020

La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo durante il "Festival del Lavoro: anteprima 2020" organizzato dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro su Legge finanziaria 2020 e decreto fiscale collegato, Roma, 22 novembre 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

Sostenere i settori produttivi e prendere provvedimenti per ridurre l’impatto economico dell’epidemia di coronavirus sul mondo del lavoro. È questo l’obiettivo del governo. Tra le misure annunciate dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, il “rafforzamento del Fondo d’integrazione salariale (FIS) e l’estensione, sull’intero territorio nazionale, della cassa integrazione in deroga a beneficio dei lavoratori che non sono coperti da altri ammortizzatori sociali o che sono occupati in aziende che li hanno terminati”. Un intervento, sottolinea la Catalfo, che “riguarderà il settore privato, compreso quello agricolo”.

Sui provvedimenti da adottare interviene anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Serve un intervento rapido per le categorie più in difficoltà: il turismo, i bar, i ristoranti”. Il primo cittadino del capoluogo lombardo chiede di “allargare il contributo di 500 euro mensili per i lavoratori autonomi anche al nostro territorio”. E sui piccoli albergatori che rischiano di morire si domanda: “Perché non pensare a una cassa integrazione in deroga sotto i 15 dipendenti?”. Sala affronta anche il tema dei tributi: “Il minimo è sospenderli per due, tre mesi, ma si potrebbe anche considerare di non farli pagare per tre mesi”.

In base allo schema illustrato dal governo alle parti sociali per fronteggiare la sospensione di attività o la crisi aziendale legata al coronavirus, il FIS sarà a disposizione di tutti quei datori di lavoro, anche non organizzati in forma d’ impresa, che occupano in media dai 5 ai 50 dipendenti, e non rientrano nel campo di applicazione degli ammortizzatori ordinari. Al di sotto dei 5 dipendenti e da 50 in su si punta ad un ampio utilizzo della cassa in deroga, con un forte coinvolgimento delle regioni.

Si lavora anche a un doppio meccanismo di ristoro. Ci sarà un indennizzo automatico, e in alcuni casi anche integrale, per chi ha subito un danno diretto dalle misure di restrizione. Il ristoro per chi ha subito un danno indiretto dalle ordinanze di contenimento dell’epidemia riguarderà invece le filiere più colpite in tutta Italia tra cui quella turistico-alberghiera, le fiere e i trasporti. In questo caso si punta a garantire nell’immediato liquidità alle aziende sospendendo per almeno due mesi dei versamenti di contributi e ritenute. Successivamente, per queste stesse imprese, arriverà un rimborso parziale anche sotto forma di credito di imposta spendibile entro il 2020 in compensazione e calcolato su uno scostamento di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 superiore al 25%.

Al vaglio anche congedi parentali per attenuare l’impatto sulle famiglie della chiusura delle scuole fino al 15 marzo. Mentre per i settori che stanno subendo un impatto economico significativo e per intere filiere produttive (turismo, fiere, trasporti) sono previsti incentivi.

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