Roma e Bruxelles lavorano insieme alle misure che l’Unione Europea vuole mettere in campo per dare respiro alla nostra economia. Un maxi-piano di prestiti, garantiti dal bilancio dell’Unione Europea, a piccole e media imprese. Un vero “bazooka” sull’asse Bruxelles-Francoforte. Il piano potrebbe arrivare sul tavolo dell’Eurogruppo già lunedì prossimo. Sul tavolo all’Eurotower poi anche l’ipotesi del taglio dei tassi di interesse, che potrebbero scendere a -0,6% (oggi sono a -0,5%), e di un allargamento del piano di acquisto di titoli pubblici, oggi limitato a 20 miliardi di euro al mese. Infine si starebbe lavorando a un piano di misure utili a garantire liquidità alle banche agevolando il credito delle imprese.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dai microfoni di Mattino 5, ha invitato l’Europa e la Banca Centrale Europea a mette in campo una serie di misure chiare ed efficaci in aiuto dell’economia italiana: “Cambierà un po’ tutto in Europa. Noi abbiamo bisogno di una serie di provvedimenti europei”. L’ex capo politico del Movimento 5 Stelle ha poi aggiunto: “Serve che la Bce faccia una serie di azioni, oggi è attesa una prima decisione, perché dobbiamo rendere sostenibile il debito pubblico dei paesi europei”.
Ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, dopo un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha garantito la massima flessibilità nell’applicazione delle regole su aiuti di Stato per l’Italia e finanza pubblica. Un intervento immediato, dal valore di 25 miliardi, prelevati dal bilancio della Commissione volti a fornire liquidità alle imprese. Obiettivo: cercare di evitare crack aziendali a catena. E ancora un “Fondo di investimenti Ue per il Coronavirus”, con un borsellino da 7,5 miliardi per limitare gli effetti negativi del diffondersi del Covid-19. I governi, grazie a questo piano, potranno trattenere i fondi europei già assegnati, reindirizzandoli verso investimenti finalizzati a mitigare l’impatto economico del Coronavirus.
La Banca Centrale europea è pronta, secondo quanto sostiene la sua presidente Christine Lagarde, ad adottare misure straordinarie per far fronte alla pandemia di Coronavirus. Oppure si rischia una crisi come nel 2008. Ieri anche le banche europee avevano manifestato la loro preoccupazione alla Bce chiedendo, in una lettera, di “adottare rapidamente una serie di misure che consentano loro di sostenere imprese e famiglie alle prese con lo shock generato del coronavirus”.
Nelle prossime ore si discuterà dunque a Bruxelles sulle azioni da adottare per la tenuta e il rilancio delle economie nazionali. L’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il capogruppo del Partito Democratico in commissione Politiche europee alla Camera Piero De Luca, si sono dimostrati fiduciosi sull’esito dei lavori: “Il clima registrato è estremamente positivo. Nell’Unione c’è una grande disponibilità a mettere in campo misure straordinarie per gestire questa fase delicata e difficile”. Ma la Germania, così come l’Olanda e i paesi scandinavi, non sembrano aver ben accolto le richieste dell’Italia. La loro agenda per il prossimo vertice europeo del 26-27 marzo sarebbe rimasta immutata. Durante l’ultima riunione a Bruxelles poi Angela Merkel non si sarebbe esposta, ma è trapelata l’intenzione di chiedere una sospensione sugli aiuti di Stato che le permetterà di risolvere alcune questioni interne, i problemi della Deutsche Bank e della Commerzbank, ad esempio.