“Non è il momento delle mezze misure: servono provvedimenti radicali. Ma L’Italia ce la farà, insieme ce la faremo”. Si conclude così il post che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha scritto su Facebook in merito all’epidemia di Coronavirus che il nostro Paese sta fronteggiando in questi ultimi giorni. E mentre il premier Giuseppe Conte appare in tv e cerca di gestire l’allarmismo che la diffusione del virus sta generando, il fatto di essere il terzo paese dopo Cina e Corea del Sud per numero di contagi sta scaricando sulla macchina del governo una mole di impegni difficile da gestire. Non ultimi gli attacchi di Salvini che da ieri attacca il governo giallo-rosso.
“Ho cercato il ministro Salvini ieri su vari cellulari che ho e non mi ha risposto, ma lo conosco, ci ho lavorato 15 mesi, non mi stupisce il suo comportamento”, ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto ieri su Canale 5. Duro lo scontro tra i due, con l’ex ministro dell’Interno che si sfoga sui social: “Superati i 100 contagi. Ma per qualche genio al governo fino a pochi giorni fa il problema erano Salvini e la Lega, vergogna”. L’ex inquilino del Viminale attacca anche il suo successore, Luciana Lamorgese: “Il Ministero dell’Interno ha autorizzato lo sbarco in Sicilia di quasi 300 immigrati. Nemmeno nella situazione di grave emergenza il governo ritiene di dover chiudere i porti”.
Ma quella di Salvini sembra essere una delle poche voci fuori dal coro. Per Giorgia Meloni non è il momento di fare “inutili polemiche” su come si è mosso il governo di fronte al coronavirus, ma di “collaborare” per una soluzione comune. il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine della task-force presso la Protezione Civile, invita a “Un coordinamento unico nazionale con le regioni” e scoraggia le “iniziative unilaterali”. Sul fronte europeo, il Premier Conte, ora riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile con i ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Salute Roberto Speranza, rassicura: “Nei rapporti del nostro paese con il resto dell’Unione Europea non cambia nulla”.