Sì ai Coronabond. In un’intervista alla radio Deutschlandfunk, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “stiamo guardando a tutti gli strumenti e qualunque aiuto verrà utilizzato” per mitigare le conseguenze economiche dell’epidemia. “Questo vale anche per i Coronabond, se aiutano e se sono correttamente strutturati, saranno usati”, ha detto.
Continua, intanto, la tregua per i mercati europei, sulla scia della sinergia ritrovata fra Banca Centrale e governi nazionali. Anche oggi, dopo la chiusura positiva di ieri, i listini del vecchio continente aprono in rialzo. Milano guadagna il 2,8%, Francoforte il 4,86% e Parigi il 4,38% e Londra il 2,24%. Scende anche lo spread, a 184 punti contro i 193 di ieri.
Il merito è della svolta intrapresa nella notte fra mercoledì e giovedì scorso proprio dalla Bce, che ha varato un imponente Quantitative Easing. L’obiettivo, ovviamente, è far fronte alle conseguenze economiche del lock-down da Coronavirus. Come spiega oggi Il sole 24 ore, si tratta di una mossa da 1.100 miliardi di euro, che durerà per tutto l’anno e verrà realizzata attraverso tre programmi. Il primo sarà il Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp): un piano di acquisti di titoli di stato, da parte della Bce, da 750 miliardi. E, per la prima volta, sarà possibile comprare anche quelli della Grecia. A questo, poi, bisognerà aggiungere i 120 miliardi annunciati da Francoforte la settimana scorsa, oltre ai 20 miliardi al mese (da marzo a dicembre) già previsti ed ereditati da Christine Lagarde dall’ex presidente della Banca centrale europea Draghi. In totale, quindi, si arriva a una cifra paragonabile a quella messa in campo dalla Fed americana, e che servirà a tenere bassi gli spread.
Un piano che, per il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola, “è un passo importante” contro il Coronavirus. “Come Governo italiano – le sue parole a SkyTG24 – da febbraio chiedevamo che le misure di politica fiscale nazionale, le politiche a livello europeo insieme alla Bce fossero concordate. Nello specifico: flessibilità, aiuti di Stato e fondo per combattere la pandemia. Dopo le prime titubanze, finalmente l’Ue ha fatto il necessario. Perché l’Europa deve essere unita”. Intanto, intervistato dal Foglio, sempre il ministro ha rilanciato l’idea degli Eurobond.
Per il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, la struttura più adatta a lanciarli sarebbe il Mes. “Ma non ci siamo ancora, è inutile dire cose che non sono ancora nelle decisioni prese, la discussione deve andare avanti”, ha detto a Radio Anch’io, questa mattina. Ieri, intanto, il premier Giuseppe Conte aveva invocato la possibilità di utilizzare “tutta la potenza di fuoco” del fondo salva-Stati da 500 miliardi di euro per affrontare la crisi. “Ed è una filosofia giusta”, ha risposto Gentiloni. “E gli Eurobond, in questo senso, aiuterebbero”.