Il governo corre ai ripari e con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli anticipa le misure a sostegno dell’economia per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza Covid-19. L’esponente del Movimento 5 Stelle è intervenuto questa mattina alla trasmissione “Circo Massimo” di Radio Capital e, riguardo la possibilità di arrivare a un pacchetto di aiuti fino a 10 miliardi, ha confermato che l’ordine di grandezza è quello.”Probabilmente chiederemo un deficit leggermente più alto per avere più possibilità di interventi. Non è detto che utilizzeremo tutto nel primo decreto. Il limite di 7.5 miliardi è un limite che superiamo” ha detto Patuanelli. Il decreto dovrebbe essere discusso domani nel corso della riunione del Consiglio dei ministri.
Il pentastellato ha anche dichiarato di aspettarsi che l’Europa riveda il Patto di stabilità e il Fiscal compact, visto che “le economie saranno incise da quello che sta succedendo”.
In merito poi agli strumenti per aiutare famiglie e imprese, il ministro ha detto che il governo userà il canale della liquidità che sarà garantita attraverso “la sospensione dei pagamenti, di mutui, bollette e tributi”. “Dobbiamo ragionare su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto, sottolineando come si stia lavorando per sospendere i pagamenti già a partire dalla prossima scadenza fiscale del 16 marzo.
Un altro elemento su cui il governo sta ragionando insieme a Cassa depositi e prestiti, Bankitalia e Associazione bancaria italiana è quello dell’accesso al credito immediato, ha fatto sapere Patuanelli. Inoltre saranno previste “misure straordinarie” per il sistema sanitario, il potenziamento di strumenti come la cassa integrazione, che sarà allargata a tutte le categorie, in modo che “nessuno possa perdere il posto di lavoro o restare senza stipendio”. Infine per le famiglie un sostegno a chi deve pagare la baby sitter a fronte delle scuole chiuse.
Il ministro ha poi rimarcato come l’ultimo Dpcm sia volto a evitare assembramenti ma non vieta di fare la spesa: “All’interno di tutto il territorio nazionale ci si può spostare per motivi di lavoro, di salute o di necessità. È chiaro che una necessità è andare a fare la spesa. Non è che da oggi non si può andare a fare la spesa”.