Parigi lancia un allarme da brividi. La ministra della Difesa del governo Macron, Florence Parly, non esclude che in un prossimo futuro le città europee possano essere colpite dalle testate nucleari lanciate dalla Corea del Nord. “I missili balistici intercontinentali di Kim Jong Un potrebbero raggiungere la capacità di colpire il suolo dell’Unione Europea prima del previsto”, ha dichiarato la ministra questo pomeriggio, di fronte a un raduno di militari.
E da Mosca Vladimir Putin invoca la strada della massima cautela. “Pyongyang ha armi atomiche: un conflitto potrebbe portare a una catastrofe planetaria”. Una dichiarazione dai toni allarmati, quasi disperati, quella rilasciata in mattinata dal presidente russo: “Avventure militari nel quadrante coreano” porterebbero inevitabilmente a uno scenario rovinoso, apocalittico, “con enormi perdite di vite umane”, sottolinea il Cremlino.
“Incrementare l’isteria militare in tali condizioni non ha senso, è una strada senza uscita” avverte Putin. “Per risolvere la questione nucleare nordcoreana non c’è altra via se non quella del dialogo pacifico”. Il leader russo ha espresso poi i dubbi sull’utilità di nuove sanzioni contro la Corea del Nord, che si rivelerebbero “futili e inefficaci”: i nord-coreani “mangeranno erba, ma non fermeranno il loro programma finché non si sentiranno sicuri”.
Unica certezza al momento sono i guadagni prossimi dell’industria bellica statunitense. Donald Trump con un tweet annuncia: “Sto autorizzando Giappone e Corea del sud ad acquistare dagli Usa un quantitativo sostanzialmente maggiore di equipaggiamento militare altamente sofisticato”.
Nel frattempo la testata sudcoreana “Asia Business Daily” riferisce che questa notte Pyongyang avrebbe dislocato un missile balistico intercontinentale sulla costa ovest del paese: in direzione della base militare statunitense di Guam, a 3.500 chilometri dalle spiagge coreane, nel pacifico sudorientale.
Notizia che si accompagna agli allarmi dell’intelligence di Seul per il prossimo 9 settembre, data dell’anniversario dell’inizio del regime: un giorno che potrebbe essere favorevole a nuove provocazioni del leader Kim Jong Un. E proprio questa mattina Seul ha lanciato una vasta operazione navale, dislocando la flotta sudcoreana nel tratto di mare prossimo al confine del 38° parallelo.