SEUL – Rischia l’impeachment il presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, dopo aver promulgato la legge marziale nella serata di ieri. Con un dietrofront inaspettato, il leader ha poi revocato il provvedimento a seguito del voto contrario dell’Assemblea nazionale.
Maggioranza e opposizione chiedono le dimissioni
I sei partiti di opposizione sudcoreani hanno deciso però di accelerare il passo, presentando una mozione di impeachment per rimuovere dall’incarico il presidente conservatore. Una votazione che potrebbe tenersi già entro la fine della settimana, per cui sono necessari i voti di oltre due terzi del parlamento. Nel frattempo, anche la maggioranza preme per dimissioni di Yoon.
Secondo quanto riportato dai media coreani, la dichiarazione di legge marziale non sarebbe stata preceduta da una riunione del Consiglio di Stato, come previsto dalla Costituzione. Questa scelta avrebbe alimentato le tensioni contro Yoon.
Intanto, arrivano le dimissioni del ministro della Difesa Kim Yong-hyun, che ha affermato di essere “profondamente dispiaciuto” e di assumersi “tutte le responsabilità per il caos e la preoccupazione causati all’opinione pubblica in merito alla legge marziale”.
Insieme a Yong-hyun, anche il capo dello staff del presidente Jeong Jinseok ha presentato le sue dimissioni.
I sindacati proclamano lo sciopero generale
Mentre cresce la rabbia tra la popolazione, scesa in piazza per protestare chiedendo le dimissioni di Yoon, i sindacati proclamano lo sciopero generale. Il più grande sindacato della Corea del Sud, composto da 1,2 milioni di membri, non si fermerà finchè il presidente non lascerà l’incarico.
Proprio in queste ore, il premier sudcoreano Han Duck-soo e i leader del People Power Party si sono riuniti presso l’Ufficio presidenziale, probabilmente per incontrare Yoon, dopo la mozione di impeachment da parte delle opposizioni.