PYONGYANG – Stretta in Corea del Nord sulla dissidenza culturale rappresentata da film hollywoodiani e album K-pop. È questa la misura che il leader nordcoreano Kim Jong Un ha deciso di adottare per reprimere i “veleni pericolosi” a cui i giovani del Paese potrebbero avere accesso. Secondo il Kim, infatti, i giovani potrebbero essere una fonte di rischio, in quanto capaci di smascherare l’idea del paradiso socialista in Nordcorea attraverso fonti alternative di sapere non irreggimentate dal governo. Proprio per l’importanza attribuita alla repressione ideologica di contenuti artistici esterni, il leader ha deliberato che chiunque verrà trovato in possesso di prodotti audiovisivi hollywoodiani o K-pop, rischierà pene severe, fino alla morte.
Per far fronte al temuto “slittamento ideologico giovanile”, Kim ha deciso di affidare un ruolo centrale nella propaganda all’organizzazione paramilitare “Paektusan Hero Youth Shock Brigade”, un gruppo formato da adolescenti e ventenni. Secondo Peter Ward, ricercatore presso il Sejong Institute, “Kim Jong Un vuole che i giovani si occupino di lavoro per impedire loro di riunirsi a guardare la televisione sudcoreana e sviluppare idee sullo Stato”.