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«Regno Unito paese migliore
fuori dall’Europa»

Corbyn dirà sì alla Brexit
«Regno Unito paese migliore
fuori dall’Europa»

Oggi il segretario laburista terrà

il suo primo discorso del 2017

di Rossella Melchionna10 Gennaio 2017
10 Gennaio 2017

LONDON, ENGLAND - SEPTEMBER 12: Jeremy Corbyn is announced as the new leader of the Labour Party at the Queen Elizabeth II conference centre on September 12, 2015 in London, England. Mr Corbyn was announced as the new Labour leader today following three months of campaigning against fellow candidates ministers Yvette Cooper and Andy Burnham and shadow minister Liz Kendall. The leadership contest comes after Ed Miliband's resignation following the general election defeat in May. (Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images)

Nel suo primo discorso del nuovo anno, che si terrà oggi pomeriggio a Peterborough, Jeremy Corbyn sosterrà apertamente il suo appoggio alla Brexit. Per il leader laburista, infatti, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe portare a delle conseguenze positive per lo Stato. «Il Regno Unito potrà essere un paese migliore al di fuori dell’Ue».

Secondo il Guardian, in effetti, il leader dell’opposizione – da sempre anti-europeista, nonostante il suo partito fosse a favore della permanenza dello Stato in Europa – affermerà che il Paese potrà trarre benefici dall’uscita, soprattutto sul versante economico e dell’immigrazione. Inoltre, Corbyn dichiarerà che si impegnerà affinché vengano investite più risorse nel sistema sanitario nazionale. Ricordando, comunque, che la priorità del suo partito nei negoziati con l’Ue, resterà sempre quella di salvaguardare l’accesso al mercato unico europeo da cui dipendono molte imprese inglesi.

Il leader laburista, poi, insisterà sul fatto che avere di nuovo nelle mani la totale sovranità, permetterà al governo anglosassone di «sviluppare una vera e propria strategia industriale fondamentale per l’economia del futuro». Il partito laburista, tuttavia, non avrà obiezioni di principio nel porre fine alla libera circolazione dei cittadini in Europa, anche se appoggerà un negoziato che ne modifichi le regole. E proprio sulla questione della migrazione, negli ultimi tempi, sono avvenute delle polemiche interne al partito, dove alcuni parlamentari non concordavano con le proposte del segretario.

In ogni caso, secondo alcuni osservatori, il discorso di Corbyn sulla Brexit fa parte di una nuova strategia anti-establishment, ideata per veicolare un’immagine di se stesso come populista di sinistra e attrarre, di conseguenza, nuovi elettori. Una mossa probabilmente vantaggiosa, visto che i sondaggi danno il partito laburista molto indietro rispetto ai conservatori.

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