Da oggi prende il vi la seconda e ultima settimana della Cop26 di Glasgow. Maggiore trasparenza nel comunicare i risultati della decarbonizzazione, il prezzo globale del carbonio, le regole per applicare l’Accordo di Parigi e stop alla produzione di auto e furgoni a motore termico: sono questi i temi di cui si parlerà nei prossimi giorni in Scozia. I ministri e gli esperti discuteranno su come affrontare le perdite e i danni della crisi climatica. Saranno mostrate le buone pratiche di adattamento ai cambiamenti climatici e ci sarà un focus sul ruolo della finanza. La conferenza vuole arrivare alla creazione di un mercato mondiale delle emissioni di carbonio, stabilendo che chi emette gas serra deve pagare gli stati per farlo, rimborsando così i danni ambientali. Il principe saudita, Mohammed Bin Salman, ha annunciato che l’Arabia Saudita s’impegna a raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2060.
Intanto la Banca Mondiale si è impegnata a investire 25 miliardi di dollari all’anno in finanza per il clima fino al 2025, attraverso il suo Climate Action Plan. Il piano comprende un programma sull’agricoltura e il settore alimentare. Anche la Bei e AllianzGI sostengono progetti per il clima nei paesi emergenti e in via di sviluppo con un nuovo fondo da 500 milioni di euro. L’Emerging Market Climate Action Fund avrà alle spalle una partnership pubblica e privata ed investirà in progetti come parchi eolici, impianti solari fotovoltaici, impianti idroelettrici di piccole e medie dimensioni.
Oggi a Glasgow è presente anche Barack Obama. L’ex presidente degli Stati Uniti è arrivato nella capitale scozzese per tenere una tavola rotonda con una decina di giovani attivisti ambientali di tutto il mondo. Si parlerà di come le giovani generazioni possono far sentire le loro voci e spingere all’azione.