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Continua la rivoluzione di Papa Francesco. Finisce l’era Bertone, da oggi Parolin nuovo Segretario di Stato

di Claudio Paudice15 Ottobre 2013
15 Ottobre 2013

parolinSi insedia oggi il nuovo Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin. L’ex nunzio apostolico in Venezuela prenderà il posto del salesiano Tarcisio Bertone, che lascia dopo sette anni alla guida del ‘premierato’ della Chiesa. Continua quindi il processo di rinnovamento nella Chiesa avviato da Papa Francesco. Ed è questo forse, al di là delle numerose dichiarazioni “rivoluzionarie” del pontefice, il primo segnale concreto di una svolta.

Con la fine dell’era Bertone, che ricopre ancora le cariche di presidente della commissione cardinalizia di vigilanza sulla banca vaticana e di camerlengo di Santa Romana Chiesa, si chiude definitivamente il pontificato di Benedetto XVI che ha visto, per sette anni, una Chiesa sotto la guida di due “consoli”, e in cui Ratzinger ha demandato quasi completamente il governo nelle mani del suo “premier”. Oggi invece viene sancito il ritorno della Curia alla vecchia scuola diplomatica di Agostino Casaroli e di Angelo Sodano, appunto.

Ma chi è il nuovo segretario di Stato della Santa Sede? Pietro Parolin ha un curriculum secondo molti inattaccabile. Particolarmente significativi i risultati ottenuti, grazie alla sua attività diplomatica, nel dialogo tra Santa Sede e Vietnam e Cina Popolare. Grazie anche alla sua attività infatti Benedetto XVI nel 2007 poté inviare una lettera ai cattolici cinesi in cui proponeva di realizzare il disegno incompiuto di Giovanni Paolo II di pregare a Mosca e a Pechino. In Venezuela, durante la sua attività di nunzio apostolico, è stato capace di tener testa al presidente venezuelano Hugo Chavez e a mediare nei rapporti complicati tra quest’ultimo e la gerarchia cattolica locale.

La volontà di Papa Francesco di riformare la Curia resta ferma. Bergoglio ha già istituito un consiglio di otto cardinali. Per  rifondare lo Ior invece (che ha da poco pubblicato per la prima volta il bilancio), ha istituito una commissione cardinalizia referente (presieduta da Bertone), così pure per ristrutturare gli enti economico-amministrativi della Santa Sede.

Tuttavia chi prima di Papa Francesco ha provato a riformare il governo della Santa Sede non ha avuto vita facile. Paolo VI ci impiegò cinque anni dalla elezione, Giovanni Paolo II, 10 anni. E Benedetto XVI in 8 anni di pontificato non ne ha avuto tempo.

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