È ancora aperta la caccia al presunto quarto complice del branco ritenuto responsabile della morte di Desirée Mariottini. Ieri, fino a tarda notte, sono state ascoltate in questura persone che sarebbero informate dei fatti, tra cui una supertestimone di 24 anni che ha raccontato della presenza di due amiche durante l’omicidio.
Il quarto ricercato si va ad aggiungere ai fermati nella giornata di ieri: Mamadou Gara di 26 anni e Brian Minteh di 43, senegalesi e Alinno Chinna, 46 anni, nigeriano. Gara e Minteh sono immigrati irregolari, il primo aveva un permesso di soggiorno per richiesta d’asilo scaduto ed aveva ricevuto un provvedimento di espulsione nel 2017. Il terzo indagato Alinno Chinna, fermato ieri all’ora di pranzo, era titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla questura di Roma e scaduto a marzo.
La Polizia parla di un vile delitto compiuto “con crudeltà” e “per divertimento”, che ha colpito una ragazza che attraversava un periodo di difficoltà. Già due settimane fa, infatti, si era allontanata da casa ed era stata ritrovata solo grazie alle ricerche del padre, in passato denunciato per stalking dalla madre di Desirèe, e con sulle spalle un divieto di avvicinarsi a madre e figlia, che le aveva fatto terra bruciata tra gli spacciatori. Nonostante il successo dell’operazione di ritrovamento della ragazza, il giudice aveva ritenuto di confermare comunque il divieto di avvicinamento per il padre.
Intanto continuano ad arrivare reazioni dallo storico quartiere della capitale: nella giornata di ieri ha suscitato proteste la comparsa di alcune ‘ronde’ di abitanti, anche se loro dichiarono di limitarsi a chiamare la polizia in presenza di reati . E una nuova giornata di tensione si annuncia per domani a San Lorenzo. dell’annunciata “passeggiata per la sicurezza” da parte di Forza Nuova, per la quale si temono le reazioni della galassia antifascista romana.