NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeCultura Continua la crisi del cinema italiano: sempre meno spettatori in sala

Continua la crisi del cinema italiano: sempre meno spettatori in sala

di Corinna Spirito05 Maggio 2015
05 Maggio 2015

cinemaitaliano
Non basta un Oscar a far rinascere il cinema italiano. I dati parlano chiaro: a un anno dal successo internazionale di Paolo Sorrentino con “La Grande Bellezza”, Cinetel denuncia un calo di incassi e presenze di circa il 7% sul 2013. Lo ha rivelato oggi l’Anica in una conferenza stampa presso il cinema Barberini di Roma: nessun film del 2014 è riuscito a raggiungere i livelli d’incasso dei due anni precedenti e per la prima volta il titolo in decima posizione è sceso sotto le 800mila presenze.

Che gli spettatori siano sempre meno interessati alla settima arte italiana? Così sembrerebbe anche dai dati della programmazione televisiva: nel 2014 sono solo 62 i film made in Italy andati in onda in prima serata sulle tv generaliste, di cui ben 45 su Canale 5. Il gruppo Mediaset, infatti, sembra molto più attento al cinema italiano rispetto alla Rai, che utilizza le pellicole nazionali come contenuti di completamento nelle fasce orarie meno pregiate (mattina e tarda serata), preferendo prodotti statunitensi per la prima serata.

Eppure, se gli spettatori sono sempre di meno, i cineasti sono sempre di più. Il 2014, infatti, ha visto un importante aumento delle produzioni cinematografiche, nonostante il calo dei biglietti venduti. I film finanziati dall’Italia lo scorso anno sono stati 194, ben 38 in più rispetto al 2013, senza, però, che ciò coincidesse con un proporzionale incremento delle risorse economiche destinate al cinema. I milioni in più rispetto al 2013 sono stati solo 12, il che ha costretto una forte frammentazione degli investimenti e un calo del budget medio per film. La spesa media si aggira intorno agli 1,4 milioni di euro, ma sono 112 (rispetto agli 80 del 2013) le produzioni con budget fino agli 0,8 milioni di euro. E pensare che i “cugini” francesi hanno a disposizione un budget medio di quasi 4 milioni. Sarà per questo che le co-produzioni con altri Paesi europei sono crollate vertiginosamente lasciando l’Italia a lavorare in solitaria, con fondi Ue di entità irrilevante, pari all’1% del budget complessivo.

Corinna Spirito

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig