Incassata la fiducia alla Camera e al Senato a inizio settimana, il governo Conte bis ora ha l’annoso compito di risolvere i problemi ereditati dalle precedenti legislature, o almeno provarci.
Il premier Giuseppe Conte ieri è volato a Bruxelles dove ha avuto una serie di colloqui con le istituzioni europee: qui ha ricevuto segnali positivi e di approvazione per la scelta della nuova squadra di governo dalla linea più europeista.
Nella capitale belga, Conte ha voluto dimostrare il cambio di rotta dell’Italia, ponendo l’attenzione sulla crescita e sui migranti presentando il “Patto con l’Europa”, un programma di riforme per modernizzare l’Italia.
Proprio sugli sbarchi e i rimpatri, Conte ne ha discusso con il presidente del Consiglio Ue uscente Donald Tusk, avanzando la necessità di rivedere la riforma di Dublino: più responsabilità e collaborazione dell’Europa sulla gestione dei migranti, che non deve essere amministrata solo dai singoli paesi, come l’Italia. E rincara: “Ci sarà una penalità per chi non parteciperà alla ripartizione dei migranti”.
l monito lanciato ai vertici dell’Ue arriva anche sul tema della crescita. Conte continua a chiedere la revisione del Patto di Stabilità, mirando a una maggiore flessibilità ai vincoli di bilancio, ma incassa un cauto “no” dalla Presidente designata della Commissione Ursula von der Leyen che, però, lascia aperto uno spiraglio grazie alla presenza del neoministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ma l’ultimo punto discusso a Bruxelles riguarda gli interventi strutturali che favoriscono la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno, come parte integrante del “Patto con l’Europa”.
La conferma arriva con una lettera pubblicata oggi sul “Quotidiano del sud” firmata dal premier e rilanciata con un post sul suo profilo Facebook. Nella lettera Conte ha scritto che “l’azione riformatrice del governo mira a promuovere e a riconoscere le legittime pretese dei territori, ma senza perdere di vista gli obiettivi della coesione e della solidarietà nazionale”.