Beppe Grillo è arrivato a Roma per incontrare Giuseppe Conte e i vertici del Movimento 5 Stelle. L’ex comico non ha tempo da perdere e dovrà risolvere in tempi brevi una situazione che si è fatta delicata dopo l’azzeramento dei vertici del Movimento decretato dal Tribunale di Napoli. Per Grillo si prevedono una serie di incontri nel primo pomeriggio: dal presidente spodestato Giuseppe Conte a Luigi di Maio, Virginia Raggi e Roberto Fico, passando per i capigruppo Davide Crippa e Mariolina Castellone.
Il faccia a faccia con Conte rappresenterà sicuramente il momento più delicato e decisivo. “Stiamo studiando anche con i legali le varie soluzioni. La vita e l’azione di una forza politica non può interrompersi ovviamente per un procedimento giudiziario cautelare e provvisorio”, ha rassicurato ieri lo stesso Conte. I punti caldi sono essenzialmente due: la ricostruzione del comitato di garanzia e il voto sulla piattaforma Rousseau.
Le possibilità che Grillo vada verso la ricostituzione del comitato di garanzia (dopo le dimissioni di Di Maio) è concreta. Attualmente l’organo è congelato perché le regole del vecchio statuto prevedono che i componenti non possano avere cariche elettive. Ma sulla modalità di voto si apre un altro profondo dibattito. Grillo ha già sondato Davide Casaleggio ed è pronto a commissionare alla piattaforma Rousseau la votazione chiave. L’ostacolo principale è proprio l’ex premier Conte, il quale, assieme a Vito Crimi, si è speso più volte per sganciare il Movimento dal nome di Casaleggio.
Della questione ha parlato anche Valerio Tacchini, storico notaio dei 5 Stelle. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Tacchini ha sottolineato: “La strada maestra a mio avviso è votare su Rousseau, perché altrimenti qualsiasi altro tentativo rischia di essere impugnato. Prima però andrà definito un nuovo comitato di garanzia”.