Mentre il Governo lavora a un piano negoziale in vista del secondo incontro con ArcelorMittal, il destino dell’ex Ilva resta appeso a un filo.
Resta in particolare il nodo della tutela giudiziaria dei vertici dell’azienda. Il premier Giuseppe Conte, in un’intervista su Il Fatto Quotidiano, ha lanciato un nuovo avvertimento alla multinazionale franco-indiana. “Soltanto se venisse a dirci che rispetterà gli impegni previsti dal contratto – cioè produzione nei termini previsti, piena occupazione e acquisto dell’ex Ilva nel 2021 – potremmo valutare una nuova forma di scudo”.
Un concetto ribadito dal ministro delle Autonomie Francesco Boccia in un’intervista al quotidiano La Repubblica assicura che il governo non sta pensando a un superamento dell’ex Ilva: “Siamo pronti a reinserire lo scudo e ci può essere anche uno sconto sull’affitto, ma solo se Arcelor si impegna a nuovi investimenti”.
L’indecisione della maggioranza scatena le polemiche dell’opposizione. Il leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto sul tema questa mattina ai microfoni di Lady Radio, dimostrando un atteggiamento critico rispetto alle posizioni del governo: “Conte, Zingaretti e Di Maio sono irresponsabili? È così, ma gli operai hanno bisogno di lavoro, pane, stipendio, futuro, non di colpevoli”.
Per la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini: “La maggioranza resta dilaniata e mentre il premier annuncia la ‘battaglia legale del secolo’ contro ArcelorMittal, la ministra Bellanova avverte che questa vicenda non si risolve nelle aule giudiziarie”.
Parole dure anche quelle del governatore della Liguria Giovanni Toti: “Sia che Mittal abbia ragione sia che utilizzi la scusa dello scudo legale come pretesto, il governo ha aperto il fianco in modo quantomeno inopportuno”.
Nel frattempo si fa sempre più insistente la possibilità di nazionalizzazione dello stabilimento, ipotesi che ha attirato le critiche del presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Alessio Rossi che definisce “un errore statalizzare” e sul tema punta il dito contro il premier Conte e i suoi due governi.