Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, apre al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sulla possibilità del rimpasto e sulle modifiche del Recovery Plan. Ma dal senatore la pressione non viene allentata: “Esistono governi che devono lavorare. Se il governo è in grado di farlo lo faccia. Sennò tocca ad altri”.
In un post pubblicato sui social, il primo ministro ha comunicato la sua disponibilità a rafforzare “la coesione della maggioranza e, quindi, la solidità alla squadra di governo”. Per quanto riguarda il Recovery Plan, viene enfatizzato come la sua intenzione sia sempre stata quella di coinvolgere e ascoltare tutte le forze politiche, le quali hanno fornito “contributi utili ad arricchire e a migliorare il Piano”. A dimostrazione di questo sono state riviste, in una riunione con i ministri Roberto Gualtieri, Giuseppe Provenzano e Vincenzo Amendola, le quote di investimento dei fondi europei. Assicura, infine, che sulla questione verrà riaperto il confronto con il Consiglio dei ministri e con il Parlamento.
Apertura quindi su entrambi i fronti, riconosciuta dal leader di Italia Viva: “Da quello che si legge il governo sembra aver cambiato idea. Evidentemente le idee del mio partito non erano male”. Ma Renzi non sembra intenzionato a mollare la linea dura, spiegando che attenderà il confronto parlamentare comunicato da Conte, senza escludere la possibilità di far governare altri.
Secondo Monica Guerzoni, sul Corriere della Sera, dietro alla mossa di Conte ci sarebbe l’intenzione di costringere Renzi a un’azione di responsabilità, non volendo concedere la crisi di governo. Ma per l’ex premier, invece, l’obiettivo sarà quello di non avvallare il piano in sede di Consiglio dei ministri, unito al fatto di includere nella discussione anche il Mes e i Servizi segreti. Il rischio è quello di allungare ulteriormente i tempi, anche se per Conte è necessario correre.