La Consob sospenderà da domani il divieto di vendite allo scoperto. La decisione dell’ente che monitora il mercato e tutela gli investitori arriva dopo lo stop dello scorso 17 marzo, in seguito alla pandemia da Coronavirus e alle incertezze legate al suo impatto sull’economia che poi, dopo due mesi esatti, ha avuto conseguenze pesanti a livello mondiale per la maggior parte dei settori.
Nel comunicato, la Consob spiega che “dall’implementazione del divieto, l’Autorità ha osservato una progressiva normalizzazione delle condizioni generali di mercato, a cui tuttavia si è associata una riduzione della liquidità. Alla luce di queste circostanze, la Commissione, in consultazione con l’Esma (l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, ndr) e con le autorità di Austria, Belgio, Francia, Grecia e Spagna, che hanno adottato misure analoghe, ha deciso di sospendere il divieto alle posizioni nette corte”.
Per vendite allo scoperto si intendono quelle operazioni finanziarie che consistono nella cessione di titoli non direttamente posseduti dal venditore, ma presi in prestito dietro il versamento di un corrispettivo, con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un movimento ribassista nei mercati finanziari.
L’economia in ripresa
Con l’allentamento delle misure restrittive per il Covid-19 e la ripartenza delle attività produttive, l’economia torna a mostrare segnali confortanti. Le borse europee aprono la settimana in rialzo, con Milano che guadagna l’1,3%. Volano Fca (+4,6%), dopo la conferma di attività per accedere alla linea di credito, e Unipol (+4,9%). Lo spread tra Btp e Bund a 232 punti base. Tra le altre borse, Francoforte guadagna il 2,37%, Londra il 2,14% e Parigi l’1,94%. Sul fronte dei cambi, l’euro resta in lieve rialzo sul dollaro. Ad avere maggiori benefici sono soprattutto i settori energetici e il greggio Wti americano è tornato sopra i 30 dollari al barile, ai massimi da 2 mesi.
Dagli Stati Uniti, i futures su Wall Street sono positivi, mentre il presidente della banca centrale statunitense, Jerome Powell, ha indicato che la Fed non pensa a tassi di interesse negativi: “So che ci sono sostenitori di questa politica, ma per adesso è qualcosa che non stiamo prendendo in considerazione”, ha affermato in una intervista alla Cbs. A evocare più volte il ricorso a tassi sottozero è stato il presidente Donald Trump. Powell ha poi parlato della ripresa dell’economia, spiegando che “senza un vaccino per il Coronavirus non potrà avvenire pienamente”, ma comunque “la crisi economica provocata dalla pandemia non sarà come la Grande Depressione degli anni ’30, grazie a una economia forte prima della crisi e alla solidità delle banche”. Il presidente della Fed ha anche invitato a un sostegno più forte da parte della politica per una crisi che, nei soli Stati Uniti, sta costando almeno 20 milioni di posti di lavoro.