È iniziata alle 12 la riunione del Consiglio dei Ministri. Sul tavolo, la nomina di Paolo Savona a presidente della Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa. L’attuale ministro per gli affari europei del Governo Conte, stando a quanto emerso in queste ore, sarebbe stato scelto per ricoprire il posto lasciato vacante da Mario Nava, dimessosi lo scorso 13 settembre su pressioni dell’esecutivo per una presunta incompatibilità con il suo ruolo di alto funzionario della Commissione Europea. Dopo mesi, quindi, l’impasse sul caso Consob – successiva proprio alla fuoriuscita dall’ente dell’economista milanese – sembra a un punto di svolta.
La notizia era circolata già dalle prime ore di oggi, quando fonti interne alla Lega avevano riferito che un accordo fra il Carroccio e il Movimento 5 Stelle era stato trovato: sarebbe stato Savona a ricoprire la carica di presidente della Consob. E all’ipotesi di un rimpasto di governo – sempre secondo fonti dell’esecutivo – la risposta era stata negativa: al ministero degli Affari europei andrebbe direttamente il premier Giuseppe Conte, almeno per il momento.
Se il nome di Savona pare aver messo d’accordo la maggioranza, la sua nomina ha provocato dissenso da parte del Partito Democratico. “Il ministro non può fare il presidente della Consob: il governo non può ignorare le leggi, e le ragioni di incompatibilità sono diverse”, ha tuonato Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama. Che poi ha sottolineato: “Savona ha lavorato fino a maggio 2018 per il fondo Euklid, quindi per un soggetto vigilato da Consob, e in più risulta in conflitto con le leggi Madia e Frattini”. Insomma, secondo i dem, se il Cdm approvasse la nomina “ci troveremmo di fronte ad una situazione gravissima e senza precedenti”.