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HomePolitica Consiglio federale Lega: Salvini è sotto assedio Bonomi contro la flat tax

Salvini è sotto assedio
Bonomi contro la flat tax
Oggi il Consiglio federale

I dissidenti si preparano

allo scontro dentro la Lega

di Andrea Persili04 Ottobre 2022
04 Ottobre 2022

Il segretario della Lega Matteo Salvini arriva in fiera a Rho per visitare il salone della calzatura. Milano 14 Marzo 2022. ANSA / MATTEO BAZZI

Al Consiglio federale della Lega, previsto per oggi pomeriggio, Matteo Salvini si prepara a resistere all’assedio. Il segretario leghista, che pure ha ancora saldamente in mano il gruppo parlamentare, scelto tra i suoi fedelissimi, non dovrà affrontare solo il “Comitato del Nord”, iniziativa politica di Umberto Bossi il quale, oltre a sventolare la bandiera dell’autonomia e del federalismo, dice no all’uomo solo al comando.

Ma ha contro – sullo scostamento di bilancio – anche gli imprenditori settentrionali, i quali già alle urne hanno voltato le spalle al Carroccio “di lotta” preferendo la Fratelli d’Italia “di governo” e continuano a fare professione di fede nella disciplina di bilancio. E proprio adesso che Salvini vuole usare le promesse elettorali come puntello per far risorgere il partito sprofondato al 9%, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, con il no a prepensionamenti e flat tax, gli ha fatto intendere che solo e soltanto di promesse si tratta.

Brecce – giurano da Via Bellerio – non ci saranno, almeno nell’immediato. Anche perché lo statuto della Lega – da qualcuno definito ultimo partito stalinista d’Italia – non consente fughe in avanti e gli stessi governatori del Nord, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, sono ancora deboli per provare lo scontro frontale. A Salvini, che intanto ha già inserito il ministro Giancarlo Giorgetti nella lista di proscrizione per la fedeltà a Mario Draghi, non rimane che tentare una sortita dall’esecutivo che verrà. E qui si viene al terzo fronte aperto: la formazione del nuovo governo.

Se non il Viminale, il leader leghista vuole almeno il ruolo di vicepremier, oltre a tre ministeri di peso. Edoardo Rixi potrebbe prendere la strada delle Infrastrutture, mentre Salvini quella del ministero dell’Agricoltura, che gestisce parecchi fondi del Piano di resilienza e potrebbe consentirgli una certa visibilità mediatica. Altro scontro si preannuncia a Via Arenula: qui al candidato in pectore di Fdi, Carlo Nordio, Salvini preferisce Giulia Bongiorno, grimaldello per intestarsi la riforma della Giustizia.

Ma è soprattutto sull’identità del partito che Salvini vuole giocarsi la partita in Consiglio federale: liquidatore della vecchia Lega Nord, il “Capitano” – come ancora lo chiamano i suoi – non può accreditarsi come suo salvatore. Il baluardo della Lega sovranista vorrebbe nel nuovo governo uno almeno tra gli economisti euro-critici: Claudio Borghi o Alberto Bagnai. Giusto per raffreddare le tensioni con l’Unione europea.

 

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