Ignazio Marino ha ricevuto il progetto esecutivo (nella foto) del nuovo stadio della As Roma. Ora il Campidoglio avrà tre settimane di tempo per effettuare le dovute verifiche e dare così una valutazione sulla compatibilità con la delibera approvata in assemblea capitolina sullo stadio. Poi la palla passerà alla Regione Lazio.
«La nostra Roma avrà uno stadio che la rappresenterà nel mondo, come la nostra storia merita. Sarà il nostro Colosseo moderno, dove tutti i nostri tifosi e sportivi potranno godere di uno spettacolo sportivo con strutture all’avanguardia che renderanno la partita il momento di punta di una giornata di sport e di divertimento, in particolare per i bambini, che hanno il diritto di partecipare alle nostre partite nel migliore dei modi», ha commentato Francesco Totti sul sito Internet del club giallorosso.
L’entusiasmo del numero 10 della Roma è stato ribadito dal suo presidente, James Pallotta, che senza mezzi termini ha annunciato che lo stadio «sarà una delle strutture più importanti in Italia per i prossimi decenni». L’entusiasta presidente giallorosso ha aperto l’evento organizzato all’Eur e ha presentato a giornalisti e tifosi il progetto di riqualificazione urbana di Tor di Valle, dove sorgerà l’impianto romanista: «Abbiamo fatto un altro enorme passo oggi presentando questo dossier – ha aggiunto Pallotta – Se vogliamo competere come un top club abbiamo bisogno di un nuovo stadio di proprietà. Lo stiamo pianificando da tre anni, è stato un processo che è andato molto meglio del previsto». Pallotta ha sottolineato anche che «i ritardi erano un po’ previsti, pensavamo che il Comune si sarebbe mosso più velocemente. Comunque è un ritardo di 60-90 giorni. Ora abbiamo l’approvazione del Consiglio comunale e nel giro di sei mesi ci sarà quello della Regione».
«È un’opera strategica non solo per il mondo dello sport, ma per l’intera città – ha dichiarato il sindaco Marino- Non posso che esprimere dunque piena soddisfazione per il rispetto dei tempi e per la qualità del lavoro prodotto da professionisti di fama internazionale, come l’architetto statunitense Daniel Libeskind». Un percorso che il Campidoglio si impegna a completare in tempi rapidi e con il massimo rigore. La realizzazione dello stadio, infatti, all’interno delle compatibilità urbanistiche, «può rappresentare un grande strumento di crescita, di occupazione e di lavoro per la nostra città», ha concluso Marino.
Renato Paone