Sono stati i rapitori a uccidere l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, sparando loro a bruciapelo. È quanto riferisce in un comunicato la presidenza congolese, che ha precisato inoltre come l’agonia dell’ambasciatore, colpito all’addome, si sarebbe prolungata per circa un’ora. Oggi a Roma si è recato un emissario del capo di Stato Félix Antoine Tshisekedi, per consegnare personalmente una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi.
La ricostruzione e i dubbi sulla dinamica.
Erano le 10.15 ora locale quando due jeep bianche, con a bordo sette persone, stavano attraversando il villaggio di Kibumba, a tre chilometri da Goma. Gli aggressori, probabilmente sei, erano armati con cinque fucili automatici ‘kalashnikov’ e un machete, e avrebbero voluto rapirli. Parlavano il ruandese, comune sia ai fuoriusciti hutu dalle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda, sia ai jihadisti ugandesi con presunti legami con l’Isis. I passeggeri vengono intercettati, secondo la versione di Kinshasa, dai ranger del parco, dove ha luogo la sparatoria. All’agguato è scampato soltanto un funzionario italiano, mentre non si hanno notizie dei restanti passeggeri, né vi è chiarezza sul movente dei killer. L’ambasciatore non aveva un’auto blindata, anche perché sia l’Onu che le autorità congolesi avevano garantito che il percorso fosse privo di pericoli. Ma il governatore della regione si dichiara “sorpreso” dalla missione, poiché non sarebbe stato precedentemente informato.
La smentita delle Forze del Ruanda.
In giornata è arrivata però la smentita delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda in merito a un loro possibile coinvolgimento. La dichiarazione del gruppo è stata citata dal sito Actualite.cd. I ribelli chiedono alle autorità congolesi e alla missione Onu Monusco “di fare completa luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio, invece di ricorrere ad accuse frettolose”. Il convoglio è stato attaccato in una zona sulla frontiera col Ruanda “non lontano da una postazione delle Fardc”, le forze armate congolesi, “e dei militari ruandesi”, dichiarano i ribelli, che addebitano ogni responsabilità a “questi due eserciti”.
Di Maio a breve alle Camere.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha assicurato che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio riferirà l’accaduto alle Camere “nelle prossime ore o al massimo domani”, rinnovando il cordoglio del governo. Il ministero degli Esteri non risparmierà alcuno sforzo, in coordinamento con tutti i competenti apparati dello Stato, per arrivare ad una corretta ricostruzione del tragico attacco, si legge in una nota. A tale riguardo, come in ogni tragica circostanza che coinvolge nostri connazionali all’estero, e nel rispetto del dolore delle famiglie delle vittime, la Farnesina auspica la massima cautela nel dare spazio a ricostruzioni mediatiche che potrebbero rivelarsi approssimative o addirittura fuorvianti.