La guerra continua a condizionare l’andamento dell’economia europea. Il gas avvia le quotazioni con un balzo che lo porta ai massimi storici a causa delle sanzioni: ad Amsterdam in avvio di seduta il prezzo è schizzato a 225 euro al Mmbtu, con un incremento del 17%, sceso in giornata fino a 216 euro.
Effetti su Piazza affari
Effetti negativi anche su Piazza affari: le Borse avviano la prima seduta della settimana in rosso. L’indice euro Stoxx 600 cede l’1,7%. L’ipotesi di ulteriori sanzioni alla Russia, tra cui il divieto di importare il greggio di Mosca, ha scatenato gli investitori quasi con un ritiro dai mercati azionari. In forte flessione Parigi (-4%), Francoforte (-4,1%), con il Dax che cede il 22% dall’inizio dell’anno. Il conflitto porta a un aumento esponenziale del prezzo del petrolio: il Wti sale a 124 dollari al barile, in rialzo del 7,4% mentre il Brent è a 127 dollari (+7,7%). Le sanzioni incidono anche sui prezzi dell’oro: il lingotto con consegna immediata segna 1.980 dollari l’oncia con una crescita dello 0,5%. Il Nichel invece ha visto un balzo del 16%, anche i prezzi di alluminio e rame sono in crescita. Nuovo record per il prezzo del grano, che raggiunge i 430 euro la tonnellata alla Borsa di Parigi con un +9% rispetto a venerdì.
Possibili passi indietro sulle sanzioni?
Arrivano però le prime opposizioni allo stop dell’importazione di gas dalla Russia. I ministri delle finanze e degli esteri della Germania sono contrari a sanzioni così drastiche, che avrebbero effetti sulla stabilità energetica del Paese. “Essere in grado di tenere le sanzioni a lungo termine è importante”, ha affermato il ministro degli affari esteri Annalena Baerbock al canale ARD. “Non serve a niente se fra tre settimane scopriamo che ci restano solo pochi giorni di elettricità e quindi dobbiamo tornare su queste sanzioni”.
Mario Draghi: “L’unità è la nostra forza”
Intanto il premier Mario Draghi, nella dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ha detto che l’Ue sarà unita nel rispondere all’appello del presidente Zelensky che ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari: “Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla in aspetti come l’accoglienza degli ucraini e la tutela energetica di cittadini e imprese”.