“Non può esserci una soluzione militare al conflitto Ucraina-Russia”. Interviene così la cancelliera Angela Merkel parlando al forum economico ucraino-tedesco, nel corso del quale la Germania ha formalmente ribadito il proprio sostegno alle riforme in atto in Ucraina. “Molti auspicano buoni rapporti con la Russia – ha commentato Merkel – e si parla tanto delle sanzioni, ma noi non applichiamo le sanzioni come fini a se stesse. Noi abbiamo adottato le sanzioni, perché sia chiaro che anche i Paesi vicini alla Russia hanno diritto a un loro sviluppo indipendente”. La Merkel ha quindi rilanciato gli accordi di Minsk come via maestra da seguire per la risoluzione del conflitto, concludendo “Sappiamo che bisogna trovare una soluzione ragionevole”.
Anche questa mattina la tensione tra i due paesi ha raggiunto livelli molto pericolosi quando Volodymyr Omelyan, ministro dei trasporti ucraino, con un post su Facebook ha dato l’allarme denunciando il blocco in entrata e in uscita di navi ucraine dai porti di Berdyansk e Mariupol, nel Mare d’Azov, ad opera di contingenti militari russi. Pronta la riposta dal Cremlino “Non siamo al corrente di alcuna limitazione all’accesso dei porti ucraini” ha ribattuto Dmitri Peskov, portavoce del presidente Putin .
Sono ormai quattro anni che i due stati combattono per stabilire confini e influenze politico-economiche. Nel 2014 furono dichiarate indipendenti due regioni dell’est Ucraina a seguito di un referendum, che a carattere plebiscitario stabilì la creazione delle due regioni filorusse Donec’k e Luhans’k. L’escalation dei giorni scorsi era partita dal sequestro da parte dei russi di due motovedette ucraine nello stretto del Kerch, giurisdizionalmente sotto il controllo del Cremlino.