HomeCronaca Ha confessato questa mattina il mostro di Ugnano, “Ho fatto una bischerata, non pensavo che morisse”

Ha confessato questa mattina il mostro di Ugnano, “Ho fatto una bischerata, non pensavo che morisse”

di Samantha De Martin09 Maggio 2014
09 Maggio 2014

prostituta uccisa

Ha confessato questa mattina mentre la squadra omicidi della questura di Firenze lo stava ammanettando nella sua casa di via Locchi, a Firenze, dove vive con i genitori. Riccardo Viti, idraulico 55enne incensurato, ha ammesso di essere lui il “mostro” di Ugnano, il maniaco delle prostitute che lunedì scorso ha spogliato, seviziato e “crocifisso” a una sbarra sotto un viadotto dell’Autostrada A1 alla periferia di Ugnano, Cristina Zamfir, la prostituta rumena di 26 anni, morta dopo una lenta agonia.
“Ho fatto una bischerata, non pensavo che morisse – ha dichiarato l’uomo ribadendo la confessione nell’ufficio della questura dove, davanti al pm Paolo Canessa che ha coordinato le indagini su questa vicenda, ha anche ammesso altri casi di violenza, fin adesso mai denunciati, dei quali era stato, in passato, responsabile.
L’arresto al termine delle perquisizioni L’arresto è avvenuto questa mattina all’alba al termine di una perquisizione nell’abitazione dell’uomo e nell’auto, una Fiat Doblò grigio parcheggiata in strada, accanto alla caserma dei carabinieri in via Locchi. Nel garage dell’assassino sono stati trovati il nastro adesivo usato per legare le braccia della giovane e due manici da scopa utilizzati per le violenze.
Le descrizioni raccolte da numerose prostitute imbattutesi in Riccardo Vitti, insieme con le immagini delle telecamere che ritraggono l’uomo che si allontana dal Parco delle Cascine con la vittima, sono servite agli investigatori per risalire all’autore del delitto.
La soddisfazione del ministro Alfano “Abbiamo catturato la bestia” ha dichiarato il questore di Firenze, Raffaele Micillo, che ha ringraziato polizia e carabinieri che hanno partecipato all’indagine. I complimenti per l’operazione sono arrivati anche, con un tweet, dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Questa mattina, fuori dalla questura, c’era anche Yean Ion Manta, il compagno di Cristina, visibilmente scosso.”Sono molto felice per questa notizia – ha dichiarato l’uomo – A casa non avevamo i soldi per mangiare. La sera in cui è morta, Cristina è uscita intorno alle 22, dicendomi di avere un appuntamento di lavoro come baby sitter, poi non l’ho più sentita” ha detto Yean che con la donna ha anche due bambini di 4 e 2 anni.
La vittima, una vita di stenti Una fine che secondo il compagno sarebbe dovuta alla madre della ragazza, che, sei anni fa, l’avrebbe abbandonata alla stazione senza mai interessarsi delle condizioni della figlia.
Non è stata fortunata la vita di Cristina, venuta in Italia con i genitori e vissuta in provincia di Benevento, divenuta presto orfana e allontanatasi da casa per scelta, tagliando i ponti con la sorella e la madre, in cerca di un lavoro che le facesse dimenticare la vita di stenti e miseria, e precipitata, invece, nelle grigie strade della prostituzione. Ed è qui che ha trovato la morte, a bordo dell’auto di Riccardo Viti che l’avrebbe costretta a spogliarsi legandola con un nastro per intrattenere con lui un rapporto sessuale, illusa dalla promessa di parecchi euro e dalla speranza di un futuro più dignitoso per sé e per la propria famiglia.

Samantha De Martin

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